
I giudici della Corte d’Assise di Cagliari, presidente Giovanni Massidda a latere Stefania Selis, hanno condannato l’agricoltore Giorgio Meneghel per l’omicidio della moglie Daniela Cadeddu a 21 anni di reclusione. Il pubblico ministero Sara Ghiani al termine della sua requisitoria aveva chiesto 24 anni di carcere.
Giorgio Meneghel, 54enne reo confesso, aveva ucciso a martellate la moglie mentre dormiva il 5 febbraio del 2022.
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Cosa successe quella notte
Giorgio Meneghel, 5Trovato il corpo senza vita di Giuseppe Molaro: l’insegnante aveva 42 anni4enne, uscì per andare al lavoro, ma poi tornò subito a casa, prese un grosso martello da muratore che teneva nella sua auto e, con quello, si diresse in camera da letto dove la moglie, Daniela Cadeddu, 51 anni, originaria di Cabras, stava dormendo.
La colpì più volte alla testa. Subito dopo Meneghel avvertì i carabinieri con una telefonata al 112: “Venite, ho appena ucciso mia moglie“. Venne arrestato e sin dal primo momento l’agricoltore collaborò con gli inquirenti. Disse che aveva ucciso Daniela, che amava profondamente, perché temeva di morire.

I due erano sposati ma vivevano da separati in casa in uno stabile di via Roma a Zeddiani, nell’Oristanese.
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L’uomo non ha mai fornito un vero e proprio alibi
Lo scorso novembre Meneghel fu rinviato a giudizio dopo che una perizia psichiatrica aveva stabilito che era capace di intendere e volere al momento di compiere il delitto.
L’avvocato dell’agricoltore, Francesca Accardi sostiene che l’uomo “si sarebbe difeso dicendo che quel gesto era l’unica via d’uscita dai problemi economici e di salute suoi e della moglie. Un peso che non riusciva più a sopportare”.
Durante la lettura della sentenza Meneghel è stato impassibile
Poco meno di due ore in camera di consiglio ed è arrivato la sentenza. Per tutto il tempo Meneghel, presente in aula come nelle precedenti udienze, è rimasto impassibile. Solo alla lettura della sentenza è apparso sorpreso probabilmente per lo sconto di pena di tre anni.
“La Corte – ha sottolineato l’avvocata Accardi – ha compreso il contesto di sofferenza e disagio in cui un fatto così terribile è maturato”.
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