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Cop28, fumata bianca. A Dubai ecco l’accordo sul clima: “Transition away” sui combustibili fossili

Pubblicato: 13/12/2023 08:45

Dopo una lunga notte di negoziati, il presidente della Cop28, l’emiratino Sultan Al Jaber, ha annunciato un importante accordo raggiunto tra i negoziatori di tutto il mondo. Questo accordo, che segna un punto di svolta nella lotta al cambiamento climatico, prevede un piano dettagliato per uscire dall’uso dell’energia fossile entro questo decennio, con l’obiettivo di eliminarla completamente a livello globale entro il 2050.

Il fulcro dell’accordo è la frase “transition away” dai combustibili fossili, un’espressione che ha richiesto una precisa interpretazione linguistica e diplomatica. Il negoziatore italiano ha evidenziato l’importanza di questa scelta lessicale in un contesto dove quasi 200 Paesi devono trovare un accordo comune.

Il testo dell’accordo, emerso nella tarda serata di ieri e ufficialmente annunciato da Al Jaber alle prime luci dell’alba, include diversi punti chiave per mitigare l’impatto ambientale e raggiungere gli obiettivi climatici:

  1. Triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale e raddoppiare il tasso annuo di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030.
  2. Ridurre progressivamente l’uso del carbone non abbattuto e accelerare gli sforzi globali verso sistemi energetici a zero emissioni nette, utilizzando combustibili a zero e a basso contenuto di carbonio entro o prima della metà del secolo.
  3. Transizione dai combustibili fossili in modo giusto, ordinato ed equo, accelerando l’azione in questo decennio critico per raggiungere lo zero netto entro il 2050, in linea con le indicazioni scientifiche.
  4. Promuovere tecnologie a zero e basse emissioni come le energie rinnovabili, il nucleare e la cattura e stoccaggio del carbonio, in particolare nei settori difficili da decarbonizzare, e nella produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio.
  5. Ridurre sostanzialmente le emissioni non di CO2 a livello globale, inclusa la diminuzione delle emissioni di metano entro il 2030.
  6. Ridurre le emissioni nel trasporto stradale attraverso lo sviluppo di infrastrutture e la diffusione di veicoli a zero e basse emissioni.
  7. Eliminare gradualmente i sussidi inefficaci ai combustibili fossili che non affrontano la povertà energetica o le transizioni, nel più breve tempo possibile.

Il cambiamento da “phaseout” a “transition away” potrebbe essere un punto chiave per placare le preoccupazioni dei Paesi del Golfo, grandi esportatori di petrolio, che hanno esercitato una pressione senza precedenti sulla Cop e su Al Jaber.

Ora, l’attenzione si rivolge alla prossima assemblea plenaria a Dubai, dove si scoprirà se il nuovo testo dell’accordo sarà sufficiente a soddisfare le diverse esigenze e aspettative di tutti i Paesi coinvolti, in particolare quelli più vulnerabili ai cambiamenti climatici, come gli Stati insulari minacciati dall’innalzamento del livello del mare.