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Scacco alla Regina: Meloni e lo spettro di Draghi che la mette all’angolo

Pubblicato: 13/12/2023 19:42

Decisamente nervosa, e piena di sospetti. La Meloni si sente come la volpe, inseguita nella campagna per le Europee da una muta di cani. La Finanziaria – già debole finanziariamente e politicamente – è in panne, zavorrata da emendamenti anche da parte della maggioranza. Salvini è partito già da tempo con una sua strategia distorsiva del Keep and Calm della Premier. Lei sa che può contare solo sui suoi fratelli italiani, e i suoi sogni di crescita di standing europeo vengono mortificati da scenari internazionali sempre più complessi. Nel suo discorso in Parlamento attacca Draghi, il suo predecessore, l’italiano nominato dalla Commissione al capitolo più scottante, per un Vecchio Continente, forse troppo vecchio, quello della competitività. Perché attacca Draghi? Perché Macron, uno con cui sarà costretta ad andare a patti dopo le elezioni, ha proposto proprio l’ex Premier come guida della nuova Commissione Europea al posto della von der Leyen. Apriti cielo! Gomblotto, Gomblotto!

Draghi superbonus

Mario Draghi “si faceva solo foto” (come tutti i grandi statisti)

Il nervosismo fuoriuscito è patente, nel senso di pathos, sofferenza, insofferenza in questo caso. La Meloni dice che Draghi si faceva solo foto. Si riferisce a quella di Draghi con Scholz e Macron sul treno per Kiev, foto simbolica. Non ricorda che molti statisti facevano politica con le foto. Ricordatevi la foto di Krusciov con la scarpa, o quella di Nixon e Maio in Cina, o quella a Camp David tra Sadat e Begin, o quella di Yalta con Churchill, Roosevelt e Stalin. Pure Mussolini si faceva fare un sacco di foto, erano il cardine della sua politica, le immagini restano, le parole, soprattutto cangianti, volano via. Il problema è con chi ti fotografi e cosa significhi quella foto. Nella foto di Draghi in treno si simboleggiava l’Europa accanto all’Ucraina contro la Russia di Putin. Messaggio chiaro a chiunque.

L’iconico Krusciov sbatte l’iconica scarpa:

Meloni stretta a tenaglia, il ripiego su Orban: si torna a toni di lotta

Certo in un’ ipotesi di Europa con Draghi alla guida e Macron regista, e Scholz a traino per depressione recessiva, chiudersi su Orban, manco fosse Puskas, sa onestamente di inconsistente. Ma comprendiamo il fatto di sentirsi messa a tenaglia da un’Europa in cui altri danno carte e detengono il martello, ed un Salvini in Italiache fa da incudine antitetico. Di colpo la democristiana Meloni si squaglia strategicamente, e torna a toni di lotta, più che di governo. È dura la vita di un Premier sovranista, senza Premierato e con qualcuno che prepara una crisi di governo, per sopravvivenza politica, come alleato. L’operazione Draghi, per adesso silente, attende cosa ne pensano i tedeschi che contano, Deutsche Bank e Automotive in testa, ha un primo effetto. Ha già messo in crisi la maggioranza italiana, che non vuole un italiano a Bruxelles. Sa un po’ di tafazzismo di sinistra.

Ultimo Aggiornamento: 13/12/2023 19:43