Vai al contenuto

Filippo Turetta, la Fiat Punto è arrivata in Italia: cosa è stato trovato

Pubblicato: 15/12/2023 21:29

Un momento significativo nell’indagine sul tragico femminicidio di Giulia Cecchettin si è concretizzato con l’arrivo della Fiat Punto nera di Filippo Turetta, il principale sospettato del crimine. La vettura, trasportata dalla Germania all’Italia su una bisarca, è stata consegnata alla sede dei Ris di Parma. Questo veicolo è stato utilizzato da Turetta, un giovane di 22 anni, per sequestrare la sua ex fidanzata Giulia, la cui vita è stata brutalmente interrotta a fine novembre.

Nei prossimi giorni, gli esperti del Ris avvieranno un’analisi dettagliata utilizzando la tecnica del “bloodstain pattern analysis“. L’obiettivo è studiare la disposizione e la direzione delle tracce di sangue nell’abitacolo e nel bagagliaio dell’auto. Questa indagine è cruciale per ricostruire gli eventi tragici e determinare dove e come è stata uccisa Giulia Cecchettin.

Risposte definitive

La Fiat Punto, che è stata per un mese sotto custodia della polizia tedesca a Halle (dove Turetta è stato catturato), arriva ora nelle mani esperte dei Ris. Gli investigatori sperano che l’auto possa fornire risposte definitive a diverse domande ancora senza risposta. Oltre all’analisi del sangue, verranno ricercati altri liquidi biologici, tra cui la saliva, per confermare se Giulia sia stata uccisa all’interno del veicolo o se il suo corpo è stato caricato dopo un’aggressione altrove.

Insieme alla vettura, sono stati trasferiti anche oggetti cruciali trovati al suo interno, come i guanti e lo zaino di Turetta e il coltello lungo 12 centimetri, presunta arma del delitto. Questi elementi potrebbero fornire ulteriori indizi sulle circostanze dell’omicidio di Giulia, avvenuto dopo che Turetta l’aveva portata via con la scusa di una cena.

Gli investigatori esaminano anche la possibilità che Turetta abbia tentato di cancellare le tracce biologiche all’interno dell’auto. Tuttavia, l’avanzamento delle tecniche forensi negli ultimi anni aumenta la probabilità di rivelare anche tracce apparentemente invisibili.

Tracce di sangue

La polizia tedesca ha già effettuato un esame esterno dell’auto e ha notato alcune tracce ematiche all’interno. Ora spetta alla Procura di Venezia decidere le specifiche analisi da effettuare. Le indagini potrebbero subire ritardi a causa delle procedure formali, inclusa la nomina di consulenti per la difesa, e potrebbero non iniziare prima di Natale.

Questa fase dell’indagine è fondamentale per fare luce sul tragico destino di Giulia Cecchettin e per cercare giustizia in uno dei casi più scioccanti di femminicidio degli ultimi tempi.