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Stalking sulla fidanzata: i braccialetti elettronici imposti dal giudice non ci sono ancora

Pubblicato: 17/12/2023 12:08

A dieci giorni dal provvedimento, non sono ancora disponibili i braccialetti elettronici imposti ad un 22enne e alla fidanzata di 16 dopo la denuncia – a Marsala – della madre di lei, terrorizzata dallo stato di soggezione psicologica della ragazza, vittima delle ossessive manie di controllo del ragazzo. 
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Lo riporta la Repubblica. “Questo ritardo rischia di vanificare l’efficacia e la tempestività del provvedimento adottato a salvaguardia dell’incolumità della ragazza. E proprio nel momento più delicato della vicenda”, ha commentato il procuratore Fernando Asaro, che ha scritto all’azienda che si occupa della fornitura dei dispositivi. Attualmente, quindi, i due ragazzi sono senza controllo.

La denuncia della madre: “Mia figlia ha una relazione malata”

La madre della ragazza aveva denunciato il fidanzato della figlia, un 22enne, perché quest’ultimo la perseguitava: controllava ogni movimento della giovane costringendola a estenuanti videochiamate per sapere costantemente dove e con chi fosse, le faceva continue domande sulle precedenti relazioni, la insultava, la istigava al suicidio e minacciava la sua famiglia, entrava nel registro scolastico telematico per conoscere le lezioni che frequentava, le proibiva di andare a passeggio con la madre. La ragazza era totalmente plagiata e in preda a costanti crisi di ansia, una delle quali, ad aprile scorso, l’ha costretta a un ricovero urgente al pronto soccorso dell’ospedale di Marsala dove i medici le hanno diagnosticato una crisi dovuta all’agitazione. 

La decisione della madre della 16enne di rivolgersi alla polizia ha fatto scattare le indagini nei confronti del giovane, a cui il 2 dicembre è stato notificato il divieto di avvicinamento alla fidanzata. Deve anche indossare il braccialetto elettronico, così come la 16enne – come richiesto dal pm Roberto Piscitello – così da consentire agli inquirenti di verificare se l’indagato viola la misura cautelare e si avvicina a meno di 300 metri dalla vittima.

La madre: “Adesso mia figlia è più serena”

La denuncia e la decisione del gip inizialmente ha inasprito i rapporti in famiglia, poi la ragazza – che, sentita dagli inquirenti, ha sempre tentato di minimizzare i fatti – ha capito che la donna aveva agito per il suo bene. “Ora è più serena”, racconta la madre.