
Hayden Springer, giovane golfista statunitense, ha visto la sua vita cambiare in un mese. Lo statunitense ha perso tragicamente la figlia di tre anni il 13 novembre e il 17 dicembre ha conquistato per la prima volta la carta per il PGA Tour (ossia il diritto di giocare il prossimo anno nella Serie A del golf mondiale, ndr).
Un successo che nn potrà mai cancellare il dolore per la perdita della sua bambina ma che gli potrà permettere di finanziare “Extra To love”, la fondazione sulla trisomia 18. La malattia di cui è morta la piccola Sage.
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Cos’è la trisomia 18
La trisomia 18, nota come sindrome di Edwards, è una malattia cromosomica causata dalla presenza di una copia aggiuntiva del cromosoma 18. Tale anomalia comporta gravi conseguenze sullo sviluppo prenatale, sino a morte del feto in utero in un’elevata percentuale dei casi. La trisomia 18 colpisce circa un bambino su 6.000 – 8.000 nati vivi.
I bambini con la sindrome di Edwards presentano ritardo dello sviluppo pre e post-natale, un aspetto caratteristico, malformazioni del cranio, degli arti e degli organi interni. Circa la metà dei neonati affetti non supera le due settimane di vita e solo uno su cinque raggiunge i tre mesi. Circa un bambino su 10 nati vivi sopravvive oltre un anno, con gravi disabilità fisiche e mentali. La sopravvivenza fino all’età adulta è molto rara.
La piccola Sage è stata una combattente. A quattro mesi, il 17 gennaio 2021 ha subito un intervento al cuore durato 15 ore. Quindi ha passato altre otto settimane ricoverata ma alla fine quell’ospedale l’ha lasciato.
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“Chiudevo gli occhi e vede Sage”
Hayden Springer, originario di Nashville e numero 486 del ranking mondiale, è diventato professionista nel momento peggiore della storia del golf. Era il 2019, alla vigilia della pandemia. Anni difficili tra circuiti minori e gare in America Latina. Una carriera promettente che però ha visto il punto di massimo splendore qualche giorno fa: a Ponte Vedra (Florida) sul percorso di TPC Sawgrass Springer ha chiuso a -8, in quarta posizione a pari merito con il messicano Raul Pereda
A seguirlo, dietro le corde, la moglie e la secondogenita di un anno, Annie. Ma secondo il golfista, c’era anche Sage: “L’ho pensata in campo, proprio quando sei più sotto pressione e devi essere il meno emotivo possibile per non sbagliare. Eppure chiudevo gli occhi e vedevo Sage sorridermi. Non pensavo al golf, non pensavo all’ultimo colpo o al prossimo. Pensavo solo a lei e al suo sorriso”.