
Non si placano le polemiche intorno a Chiara Ferragni, a seguito dello scandalo scatenato dalla sanzione dell’Antitrust sul pandoro Pink Christmas di Balocco. Chiusa nel silenzio del suo bellissimo (e nuovissimo) appartamento milanese dopo lo scandalo scatenato dalla sanzione dell’Antitrust.
Pandoro che lasciava intendere che acquistandolo si sarebbe contribuito a sostenere le cure dei bambini ricoverati all’Ospedale Regina Margherita di Torino. Soldi mai giunti alla struttura.
Nel frattempo, l’indagine della Procura di Milano si allarga ad altre iniziative analoghe, come quella delle uova di Pasqua. Ma c’è un particolare sull’etichetta che sta risvegliando tutti i fan più accaniti, fan che sperano in una sua “rinascita”.
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Sui social impazzano le teorie più fantasiose

I contratti sfumano, gli sponsor fuggono per vie lontane e la perdita di follower è sempre più veloce. Ma c’è chi tenta l’impossibile e diversi seguaci dell’influencer si sono precipitati sui social per fornire prove che potrebbero “scagionare” la loro beniamina.
Tra queste, spunta l’etichetta del pandoro incriminato. Sul cartoncino si legge: “Chiara Ferragni e Balocco sostengono l’Ospedale Regina Margherita di Torino, finanziando l’acquisto di un nuovo macchinario che permetterà di esplorare nuove strade per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing”.
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Questo a voler sottolineare che non c’è un inganno poiché non viene specificato che per ogni pandoro acquistato crescerà l’importo della donazione, bensì viene lasciato intendere che l’imprenditrice digitale e l’azienda sostengono l’ospedale nell’ambito di un progetto di beneficenza più ampio.
Per dovere di cronaca è importante ricordare che l’indagine dell’Antitrust fa riferimento a tutta l’attività di lancio e promozione del pandoro quindi coinvolge più elementi.
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E ora tocca alle uova

La Procura di Milano nel frattempo, nel fascicolo aperto senza ipotesi di reato né indagati in cui si sta facendo luce sul Pandoro Pink Christmas ha inserito pure il caso delle uova pasquali prodotte dalla Dolci preziosi.
Anche per tale questione il magistrato titolare dell’indagine, Eugenio Fusco, ha delegato gli uomini della Guardia di Finanza ad acquisire la documentazione necessaria. E sulla solidarietà targata Ferragni indaga anche la Procura di Cuneo chi hanno redatto un fascicolo a modello 45, un atto dovuto per il criterio della competenza dato che l’azienda Balocco, produttrice del dolce natalizio, ha sede a Fossano.
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