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Morta Giulia De Marco, tra le prime donne giudici

Pubblicato: 27/12/2023 12:42

Si è spenta a 83 anni Giulia De Marco, moglie di Luciano Violante ed ex presidente del tribunale per i minorenni di Torino, che ha guidato fino al 2006. E’ stata una delle «magnifiche otto», ovvero tra le prime otto donne che indossarono la toga nel 1965, due anni dopo l’approvazione in Parlamento della legge che stabiliva la parità tra i sessi negli uffici pubblici e nelle professioni.

La carriera di Giulia De Marco

Entrata in magistratura nel 1965 ha cominciato la sua carriera prima a Milano e poi a Brindisi, per fermarsi a Torino dal 1968. Fu pretore fino al 1975, poi pretore del lavoro. Ma nel 1982 inizió a occuparsi di problemi dell’infanzia, il settore che più l’ha coinvolta professionalmente e umanamente, fino a essere nominata presidente del tribunale che ha guidato a lungo, restando in quegli uffici per 25 anni: “I bambini hanno bisogno di affetto ma anche di regole”, ha sempre sostenuto.

“Con Paolo Vercellone e Pier Carlo Pazè e Graziana Calcagno, Giulia De Marco è stata tra i fondatori del diritto minorile vero e proprio. È per tutti una grande perdita: è stata una donna anche severa ma sempre leale con i difensori”, così l’ha ricordata l’avvocata familiarista Giulia Facchini.

Giulia De Marco, l”incontro con il marito Luciano Violante

Fu il diritto a farle incontrare il marito Luciano Violante, con cui ha avuto due figli (Gianluca e Francesca): lui diventò premier proprio quando il Csm scelse De Marco come presidente del tribunale. A unire la coppia fu anche la passione per le passeggiate in montagna.

“È stata una maestra, mi ha insegnato tutto, la ricordo con il suo splendido sorriso: una donna tosta, ma del resto la giustizia minorile non può essere sempre mite, perché purtroppo bisogna prendere decisione gravose e lei lo faceva con umanità e competenza. Le sue sentenze erano pagine a cui non si poteva dire niente sia per conoscenza, sia per come riusciva a decidere sempre dedicando grande attenzione ai bambini. Ma per me era soprattutto Giulia, un’ amica”. Così la ricorda Emma Avezzú, procuratrice capo minori.

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