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Superbonus, c’è l’accordo: “I più deboli non dovranno dare soldi”, cosa significa

Pubblicato: 28/12/2023 18:32

Dopo mesi di stallo, annunci e disattese, il governo ha trovato l’intesa sul futuro del Superbonus 110%. Fonti dirette del governo hanno conferito con i media. Prima del Consiglio dei ministri si sarebbero visti i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano. Insieme, avrebbero trovato l’accordo per non inserire l’intervento nel decreto Milleproroghe, ma in un provvedimento ad hoc. Non una proroga, dunque, ma una misura mirata.
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Misura ad hoc per il Superbonus

Forza Italia rivendica, inoltre, l’impegno per “i più deboli”, come riferisce il partito in una nota su “X”, il vecchio Twitter. “Grazie all’impegno di Forza Italia saranno tutelati imprese e cittadini, soprattutto quelli più deboli che non dovranno restituire soldi per i lavori non conclusi e verranno sostenuti per completarli. Passa la linea del Buongoverno di Forza Italia”.

Il 110% sarà dunque garantito ai redditi più bassi, secondo i forzisti. “Nessun cittadino onesto sarà penalizzato perché lo Stato mantiene i propri impegni. Grazie all’iniziativa e alla determinazione di FI è stato infatti raggiunto un accordo sui bonus edilizi”. Così Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia. “Con apposito decreto del Cdm continuerà ad esistere il bonus al 70% per tutti coloro che proseguiranno i lavori nel 2024 ed è prevista una sanatoria che permetterà di evitare la restituzione delle somme per coloro che non hanno completato i lavori entro il 31/12.Il bonus edilizio al 110% resta comunque per coloro che hanno reddito basso e non hanno completato i lavori”.

Il nuovo meccanismo del Superbonus

Secondo l’accordo informale del governo, dunque, il nuovo meccanismo dovrebbe prevedere la valutazione dell’l’effettivo stato di avanzamento dei lavori al 31 dicembre. Lo Stato coprirebbe la percentuale mancante per raggiungere il 110%. Parte della trattativa verterebbe anche su una sanatoria nell’eventualità in cui non si riuscisse a coprire i lavori, per evitare che i cittadini paghino le sanzioni.