
Un destino tragico ha colpito Lacrimoara Mustafa, una giovane donna romena di 30 anni, conosciuta come Alina. Originaria di Focsani, al confine con la Moldavia, la sua vita si è conclusa in maniera orrenda il 27 dicembre a Galati, per mano dell’ex marito, Victor Nicu Anatoschi, di 35 anni.
Il percorso di Lacrimoara è stato segnato da difficoltà fin dall’inizio. Arrivata minorenne in Italia, ha lavorato come bracciante in Puglia, dove ha incontrato Anatoschi. Spostatisi a Genova, la sua vita ha preso una svolta oscura quando è stata costretta a prostituirsi, un incubo che è durato quattordici anni, durante i quali ha avuto due figlie.

Recentemente, la sua vita sembrava prendere una svolta positiva. Dopo essersi separata da Anatoschi, aveva conosciuto Mario Zanetti, un tassista genovese che le prometteva una nuova vita. Tuttavia, durante le vacanze di Natale, Lacrimoara è stata attirata in un incontro fatale con Anatoschi, che l’ha strangolata, un atto orribile filmato dalla loro figlia di 9 anni.
Questo feminicidio ha scosso la comunità, con l’assassino che ora è stato arrestato. Anatoschi, noto per i suoi precedenti penali minori e la sua passione per le slot-machine, ha cercato di giustificare il suo gesto in un attacco di rabbia e ha incolpato la vittima e la sua famiglia.
Mario Zanetti, distrutto dal dolore, chiede giustizia per Lacrimoara, descrivendo Anatoschi come un mostro. La storia di Lacrimoara, che aveva svelato a Mario la sua vita di abusi e sfruttamento, è una testimonianza della sua forza e della sua lotta per una vita migliore.
La tragica fine di Lacrimoara è stata segnata da un funerale toccante, dove era vestita da sposa in una bara bianca. La sua storia rimane un simbolo doloroso delle difficoltà affrontate dalle donne vittime di violenza e sfruttamento. La comunità ora spera in una giustizia adeguata per un delitto così atroce, con un appello affinché il caso riceva l’attenzione necessaria anche in Italia.