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Due donne uccise bestialmente: arrestato un uomo

Pubblicato: 05/01/2024 21:30

Delia Zarniscu è stata trovata accasciata su un fianco sul divano del suo soggiorno, immersa in una scena raccapricciante, con un televisore che le schiacciava la testa. I segni evidenti di una lotta disperata riportavano la crudeltà dell’assassino. A circa duecento metri di distanza, in un’altra casa, giaceva Maria Russ, con gran parte del corpo segnato da gravi ustioni. Era distesa a terra, con il volto rivolto verso l’uscita, come se avesse tentato di scappare dopo essere stata incendiata dall’aggressore mentre era incosciente su una poltrona. Questi sono stati i drammatici ritrovamenti dei carabinieri e dei vigili del fuoco a Naro, nell’Agrigentino, dove le prime due donne uccise in Sicilia nel 2024 sono state scoperte.

Delia Zarniscu, 58 anni, cittadina rumena residente da vent’anni in Sicilia, e Maria Russ, connazionale di quattro anni più giovane, sono state assassinate a distanza di mezz’ora l’una dall’altra. La Zarniscu è stata la prima vittima, trovata nella sua abitazione di via Vinci. Secondo le indagini del medico legale, l’omicidio è avvenuto tra le 2.30 e le 3.30 di notte. In seguito, l’aggressione mortale si è spostata su Maria Russ, al piano terra di vicolo Avenia, nel quartiere Sant’Erasmo, cuore della comunità rumena di Naro. L’allarme è stato dato dai vicini, allarmati dalle fiamme che uscivano dall’abitazione. I vigili del fuoco hanno ritrovato la Russ a terra, il corpo gravemente ustionato.

I principali sospettati del duplice femminicidio sono due connazionali delle vittime, portati in caserma poche ore dopo. In serata, è stata effettuata un’importante svolta investigativa: uno dei due è stato arrestato e trasferito in carcere con l’accusa di duplice omicidio e vilipendio di cadavere. L’uomo, che conosceva entrambe le vittime, è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza vicino alle loro abitazioni. I carabinieri della compagnia di Licata e della stazione di Naro, sotto la guida del procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella, hanno raccolto prove sufficienti per arrestare uno dei sospetti dopo un secondo sopralluogo sulle scene del crimine. Fin dall’inizio, è emerso un chiaro legame tra i due omicidi.

Una delle ipotesi degli investigatori è che l’assassino si trovasse nell’abitazione di Delia Zarniscu, forse celebrando insieme alle vittime prima degli omicidi. Sono stati trovati panettoni e spumante aperti, oltre a evidenti segni di devastazione e sangue ovunque. Sembra che una cena amichevole sia degenerata in un atto di furia omicida, forse scatenato da un rifiuto o da un diniego delle donne. Delia, ritrovata mezza nuda sul divano, ha subito colpi violenti alla testa con oggetti ingombranti, probabilmente l’angolo di un maxischermo e una stufetta elettrica. Gli inquirenti descrivono la scena come di una “ferocia inaudita”.

Anche davanti all’abitazione di Maria Russ si è svolta una scena di orrore e disperazione: la figlia è stata tenuta lontana dal luogo del delitto. L’intera area è stata isolata e chiusa al traffico per consentire i rilievi dei carabinieri del Ris arrivati da Messina. «Quando mio marito mi ha detto che mia madre era stata uccisa sono corsa a casa sua – dice la figlia Marcela Russ – ma non sono riuscita ad entrare, l’ho vista dalla finestra carbonizzata e mi sono sentita male. Non aveva litigato con nessuno, neanche sapevo che conoscesse l’altra donna uccisa».

Eppure, secondo gli inquirenti, le due vittime si conoscevano e avrebbero avuto le stesse frequentazioni. Zarniscu viveva nella cittadina da oltre vent’anni. Dopo la morte del marito, un ragioniere originario del paese, avrebbe avuto diversi problemi economici e per andare avanti avrebbe fatto ricorso anche a espedienti. A Maria Russ, separata da tempo, i servizi sociali avevano tolto tre dei quattro figli. Due donne che probabilmente si sono ritrovate nella difficoltà e si sono fidate del loro assassino.

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Ultimo Aggiornamento: 05/01/2024 21:41

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