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Ecuador in stato di emergenza, uomini armati irrompono in diretta tv

Pubblicato: 10/01/2024 00:12

In un drammatico episodio di violenza, uomini armati con i volti coperti da passamontagna hanno fatto irruzione in diretta TV nello studio di un canale pubblico a Guayaquil, città ecuadoriana devastata da violenza e droga. Durante l’attacco, giornalisti e tecnici sono stati presi in ostaggio. La tensione era palpabile, come testimonia il grido di una donna: “Non sparate, per favore non sparate”, mentre echeggiavano spari e gli aggressori, armati di fucili e granate, costringevano le persone a terra.

La Polizia Nazionale ha comunicato che tutte le sue unità di Quito e Guayaquil sono state allertate e sono già sul luogo. Circa 30 minuti dopo, le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nello studio, mentre un uomo in uniforme gridava: “Polizia, polizia”.

In risposta a questa crisi di sicurezza, il presidente dell’Ecuador, Daniel Noboa, ha proclamato un “conflitto armato interno” nel paese. La decisione prevede lo spiegamento immediato delle forze di sicurezza contro il crimine organizzato. È stato inoltre annunciato uno stato di emergenza nazionale per 60 giorni, con coprifuoco notturno.

La situazione è ulteriormente aggravata dal rapimento di almeno quattro agenti di polizia e dalla fuga del boss narcotrafficante Adolfo Macias da una prigione di massima sicurezza. Incidenti sono scoppiati in diverse carceri, con prese di ostaggi e sit-in a favore di altri leader criminali.

L’escalation della violenza ha portato all’evacuazione del parlamento e di altri uffici pubblici a Quito. Analoghe misure sono state adottate in altre città, come Guayaquil. I negozi hanno chiuso anticipatamente, e ci sono state segnalazioni di saccheggi e scontri vicino al palazzo presidenziale.

L’ondata di violenza si è estesa anche ad altre zone, con gruppi criminali che hanno incendiato auto nel centro di Esmeralda. Questi atti di vandalismo seguono la dichiarazione dello stato di emergenza del presidente Noboa, nel tentativo di arginare le azioni criminali.

In questo scenario di caos e paura, l’Ecuador affronta una delle più gravi crisi di sicurezza della sua storia recente, con il presidente Noboa alle prese con una situazione sempre più complessa e pericolosa.

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