Vai al contenuto

Mafia, condannata a 13 anni Lorena Lanceri, la “vivandiera” di Messina Denaro

Pubblicato: 12/01/2024 14:39

Arriva la sentenza di condanna in rito abbreviato per Lorena Lanceri, che insieme al marito ha ospitato e accudito il latitante Mattia Messina Denaro prima della sua cattura. 13 anni e 8 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa. La donna ha anche avuto una relazione con il boss di Cosa Nostra. Per il marito, Emanuele Bonafede, la condanna è a 6 anni e 8 mesi per favoreggiamento e procurata inosservanza della pena. L’accusa di favoreggiamento è invece caduta nei confronti di Lanceri.
Leggi anche: Coppia rapinata e picchiata, ma la banda aveva sbagliato obiettivo: “Ci hanno massacrati”

Mattia Messina Denaro e Lorena Lanceri

Era Lanceri la “Diletta” delle lettere d’amore del boss

Per l’ultima fase della latitanza di Matteo Messina Denaro, Lorena Lanceri era tutto: la “Diletta” delle sue lettere d’amore, anzitutto, nonostante suo marito fosse un uomo del boss. E poi gli portava il cibo e lo accudiva nell’evolversi del tumore che poi lo ha stroncato in carcere.

L’inchiesta che ha portato a scoprire il ruolo della coppia Lanceri-Bonafede è del procuratore Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido. L’accusa in aula è stata sostenuta dai pm Gianluca de Leo e Piero Padova. Emanuele Bonafede e Lorena Lanceri per mesi hanno ospitato Matteo Messina Denaro, durante la latitanza, a pranzo e cena nella loro casa di Campobello di Mazara.

Dicono gli inquirenti: “Così consentendogli (a Messina Denaro, ndr) non solo di trascorrere molte ore in piena tranquillità e in loro compagnia in un contesto domestico – familiare ma, anche e soprattutto, di incontrarsi con numerose persone e infine, ma non per importanza, di entrare ed uscire dalla loro abitazione effettuando accurati controlli per ridurre il rischio di essere avvistato dalle forze dell’ordine”. La coppia aveva anche l’incarico di sorvegliare la zona: i video delle telecamere di sicurezza di alcuni negozi hanno ripreso i due mentre, dopo essersi accertati che per strada non ci fossero polizia o carabinieri, davano il via libera al loro ospite per farlo uscire indisturbato dalla abitazione.

Rapporto che si è interrotto bruscamente con l’arresto del boss.