
In una notte inquietante che ricorda un tragico evento passato, un automobilista ha sfiorato la tragedia sul cavalcavia di Mestre, lo stesso luogo del disastroso incidente del 3 ottobre scorso in cui persero la vita 21 persone, tra cui l’autista Alberto Rizzotto e venti turisti stranieri. Questa volta, fortunatamente, il bilancio è di zero vittime.
Il protagonista dell’incidente, un quarantenne di Treviso alla guida di una Audi A4, è riuscito a uscire illeso dopo che la sua auto è rimasta in bilico a seguito dello schianto. L’incidente è avvenuto nella notte di domenica, poco prima delle 4.30, sul cavalcavia della Vempa di Mestre. L’uomo, perdendo il controllo dell’auto a causa dell’elevata velocità e dell’asfalto scivoloso, ha impattato contro il cordolo di un’isola spartitraffico e finito contro il guardrail, bucandolo.
Grazie a una seconda protezione, l’auto è stata fermata, evitando così un potenziale disastro. L’autista, sebbene spaventato, è uscito da solo dall’auto. I vigili del fuoco sono intervenuti per recuperare il veicolo, mentre i vigili urbani del reparto Motorizzato hanno condotto i rilievi dell’incidente.
Questo incidente riporta in primo piano le problematiche legate alla sicurezza del cavalcavia. I vecchi guardrail, oggetto di precedenti accuse, sono nuovamente sotto esame. La procura di Venezia sta indagando sulla strage del bus di Mestre, con particolare attenzione alle barriere e ai guardrail del cavalcavia, soprattutto in relazione al varco di servizio degli anni Sessanta da cui l’autobus precipitò.
Attualmente, quattro persone sono indagate in relazione alla strage di Mestre: Massimo Fiorese della società La Linea, proprietaria del bus, Alberto Cesaro e Roberto Di Bussolo, funzionari della direzione Mobilità e Viabilità, e Simone Agrondi, dirigente dei Lavori Pubblici del Comune. Le loro responsabilità nell’incidente sono ancora oggetto di indagine.
L’incidente recente, sebbene senza vittime, rinnova i dubbi e le preoccupazioni sulla sicurezza del cavalcavia di Mestre, evidenziando la necessità urgente di interventi per garantire la sicurezza dei suoi numerosi utenti.