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Stupro di gruppo in piscina dopo la festa, arrestato un 25enne. Incastrato dal dna trovato sulla vittima

Pubblicato: 18/01/2024 14:48

Un ragazzo di 25 anni è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale di gruppo e lesioni aggravate nei confronti di una giovane di 21 anni. Secondo quanto è emerso dalle indagini della Polizia, coordinate dalla procura di Perugia, il giovane, un italiano, avrebbe approfittato dello stato confusionale della ragazza dovuto all’assunzione di bevande alcoliche e avrebbe abusato sessualmente di lei insieme ad altri, al momento non identificati.

I fatti risalgono alla notte del 19 luglio scorso, durante una festa estiva in piscina nel quartiere di Ponte San Giovanni. Il 25enne, italiano di seconda generazione difeso dall’avvocato Andrea Ulivucci è stato condotto nel carcere di Capanne.
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I fatti

Secondo gli investigatori il 25enne avrebbe approfittato dello stato di ridotta capacità di difesa della giovane a causa dell’alcol la sera del 19 luglio. Le due ragazze avevano raggiunto Perugia da Fabriano per partecipare ad una festa a una sagra, dove avevano conosciuto un gruppo di ragazzi. Questi si erano offerti di riportarle alla stazione, ma poi si erano fermati nel parco vicino alla piscina.

Le telecamere di sorveglianza avevano ripreso quattro persone scendere da un’autovettura. Una di queste sosteneva una ragazza che non era in grado di camminare, mentre l’amica si reggeva in piedi da sola, anche se con andatura incerta. Le figure sparivano all’interno della piscina, le cui telecamere sono risultate manomesse. Lì dentro sarebbe avvenuta la violenza.

La giovane, al termine della terribile nottata, ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine riferendo di aver subito violenza da parte di più persone presso la piscina comunale di Ponte San Giovanni, luogo chiuso al pubblico data l’ora notturna.

La ragazza era stata immediatamente trasportata in ospedale dove è stato attivato il “codice rosa”.

Al giovane si è arrivati anche grazie alla comparazione dei profili genetici sui reperti sequestrati e sui campioni acquisiti, oltre che alle dichiarazioni della persona offesa e ad altre fonti di prova raccolte nell’immediatezza del fatto e successivamente. Nei confronti del venticinquenne il giudice delle indagini preliminari ha disposto il carcere. Secondo la Procura ci sarebbero altri appartenenti al gruppo ancora da identificare.
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