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Borrell su Israele a Gaza: “Qual è la loro soluzione? Ucciderli tutti?”

Pubblicato: 22/01/2024 09:37

L’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Josep Borrell, ha recentemente sollevato una questione cruciale riguardante il conflitto in Medio Oriente, evidenziando la necessità di passare da un linguaggio incentrato sul “processo di pace” a un approccio più definito e pragmatico: la “soluzione a due stati”.

Durante il suo intervento al Consiglio Affari Esteri, Borrell ha sottolineato l’importanza delle parole nella diplomazia internazionale, affermando che la terminologia utilizzata può influenzare in modo significativo la percezione e l’approccio ai problemi globali. La sua dichiarazione “D’ora in poi si deve parlare di soluzione a due stati e non processo di pace” riflette un cambiamento significativo nell’approccio dell’UE al conflitto israelo-palestinese.

Il rappresentante ha inoltre espresso preoccupazione per la posizione di Israele, sottolineando che, nonostante il disaccordo di Israele con questa visione, la situazione attuale è insostenibile. Borrell ha posto delle domande provocatorie, come “Qual è la loro soluzione? Cacciare la gente da Gaza? Ucciderli tutti?” Queste parole intendono evidenziare la gravità della situazione e la necessità di trovare soluzioni pacifiche e sostenibili.

Inoltre, Borrell ha identificato Hamas come uno degli ostacoli alla realizzazione di una soluzione a due stati, ma non l’unico. Ha enfatizzato l’importanza di collaborare con il mondo arabo e discutere varie strategie per progredire verso una soluzione pacifica.

Borrell: “A Gaza la situazione non potrebbe essere peggiore”

La situazione umanitaria a Gaza è stata un altro punto chiave del suo discorso: “La situazione umanitaria a Gaza non potrebbe essere peggiore, non c’è cibo, medicine e le persone sono sotto le bombe. Alcuni ministri accettano che ci sono troppe vittime civili ma quando troppo è troppo? Oggi parleremo anche di questo”.

Infine, il rappresentante dell’UE ha criticato il modo in cui sono condotte le operazioni militari nella regione, facendo riferimento alle vittime del 7 ottobre e sottolineando la necessità di rispettare i diritti umani e la dignità delle persone coinvolte nel conflitto.

In conclusione, il discorso di Borrell al Consiglio Affari Esteri dell’UE segna una svolta significativa nella politica estera dell’UE riguardo al conflitto israelo-palestinese. Con l’adozione di un linguaggio più diretto e l’enfasi sulla soluzione a due stati, l’UE sembra determinata a svolgere un ruolo più attivo e costruttivo nella ricerca di una pace duratura in Medio Oriente.

Ultimo Aggiornamento: 22/01/2024 15:47