
In Ucraina, la notizia del sostegno aperto di Marianna, la donna incinta divenuta simbolo dell’ospedale pediatrico bombardato a Mariupol, al presidente russo Vladimir Putin ha suscitato forte controversia. La giovane, che vive tra Donetsk e Mosca e non ha mai nascosto il suo orientamento filorusso, è stata fotografata mentre firmava a sostegno della candidatura di Putin alle elezioni presidenziali del 2024, generando un’ondata di reazioni negative.
Marianna è diventata nota al pubblico a seguito dell’attacco all’ospedale pediatrico, un evento che ha scosso l’opinione pubblica mondiale. La sua immagine, colta in un momento di estrema vulnerabilità, è stata simbolo del dolore e della sofferenza causati dal conflitto. Tuttavia, la sua recente azione politica ha cambiato radicalmente la percezione pubblica nei suoi confronti.
Il post di Marianna: “Per me la scelta è ovvia”
In un post su Instagram, Marianna ha spiegato la sua decisione: “Ho trovato il tempo di andare al punto di raccolta firme per sostenere Vladimir Vladimirovič Putin come candidato alla presidenza della Russia. Per me una scelta del genere è ovvia: non vedo motivo di cambiare nulla. Ora, nonostante le sanzioni e tutti i problemi, la Russia si sta sviluppando dinamicamente. Sta proteggendo i suoi cittadini e lavorando per rendere il domani migliore di ieri”.
Queste parole hanno scatenato l’ira degli utenti dei social media. I commenti variano dalla sorpresa alla condanna esplicita, con frasi come “Putin ha quasi ucciso tuo figlio, e tu hai messo una firma per lui” e “Mi fai schifo, vergognati”. Questa reazione evidenzia il profondo divario esistente nella percezione del conflitto e delle sue figure simboliche.
La situazione di Marianna riflette la complessità e la polarizzazione del conflitto ucraino. Da una parte, vi è la sofferenza e la devastazione causate dal conflitto; dall’altra, la politica e le scelte personali si intrecciano in modi che possono sorprendere e anche sconvolgere. La sua azione solleva interrogativi sulle dinamiche di fedeltà, identità e sopravvivenza in tempi di guerra, e sul modo in cui le vittime di conflitti sono percepite e rappresentate a livello internazionale.
In conclusione, il sostegno di Marianna a Putin non è solo un evento isolato, ma un simbolo delle sfide e delle divisioni che emergono in contesti di guerra e conflitto. La reazione pubblica al suo gesto evidenzia il bisogno di comprendere la complessità delle posizioni individuali in contesti tanto carichi di tensione.