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Marina Berlusconi sulle orme del padre Silvio: avviato l’iter per diventare Cavaliere del lavoro

Pubblicato: 22/01/2024 08:59

Sempre più sulle orme del padre Silvio Berlusconi. Amici e sostenitori di Marina hanno infatti avviato un iter di richiesta per far avere alla figlia prediletta del fondatore di Forza Italia il titolo di Cavaliera del Lavoro.

Marina Berlusconi sulle orme del padre Silvio

Il percorso parte in primo luogo dalla prefettura, che deve vagliare se il candidato è idoneo. Dopo di che sarà il ministero delle Imprese e del Made in Italy a dare una scrematura alle candidature. Ma la scelta finale spetterà al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Che ne nomina 25 ogni anno e lo fa il 2 giugno, giorno della Festa della Repubblica. I requisiti necessari sono una specchiata condotta civile, aver lavorato per almeno vent’anni nel settore e aver adempiuto gli obblighi previdenziali dei propri lavoratori. Oltre a non aver svolto all’estero attività commerciali ed economiche. Marina, che è stata vicinissima al padre dopo la condanna del 2013, riavrebbe così il titolo che il padre si autosospese all’epoca. Per poi riprenderselo una volta ottenuta la riabilitazione. «Già da quando aveva vent’anni era la prima ad arrivare alle riunioni», ricordano gli amici. Prendeva appunti, imparava.

Chi è Marina Berlusconi

«È un martello pneumatico». Alla definizione di Fedele Confalonieri, che risale all’epoca in cui per la prima volta aveva fatto ingresso al trentaseiesimo posto nella classifica delle donne più potenti del pianeta compilata da Forbes (era il 2004, il ranking era guidato da Condoleezza Rice), Marina Berlusconi è ancora affezionata. 

Se non esistono in natura figli prediletti, ma figli più simili ai genitori sì, ecco, la primogenita era senz’altro la più vicina al Cavaliere. Non certo per l’indole – una barzelletta, oltre che non raccontarla, sua sponte non l’avrebbe neanche mai ascoltata – quanto per quel mix di tenacia e dedizione che fin da ragazza ha applicato agli affari paterni. Già nella seconda metà degli anni Ottanta, appena ventenne, è la prima ad arrivare alle riunioni che contano: si siede in disparte, tira fuori dalla borsa il bloc notes e prende appunti. L’arte di usare la forbice per risanare i conti la impara alla scuola di Franco Tatò; la creatività applicata al mondo del business, invece, è un lascito degli anni passati accanto a Bruno Ermolli. 

Alla guida di Mondadori, che oggi sfiora il miliardo di fatturato, Marina ha sempre escluso – qualche volta anche pubblicamente – un suo impegno in politica. Allergica allo strapotere di Marcello Dell’Utri nelle aziende e poco incline ad andare d’accordo con la matrigna Veronica Lario, ha assistito negli ultimi vent’anni all’uscita di scena di entrambi. L’ascesa di Marta Fascina nel regno di Arcore si deve allo stretto rapporto con lei.

Ultimo Aggiornamento: 22/01/2024 09:40