
In occasione del Giorno della Memoria, la senatrice a vita Liliana Segre ha condiviso un’intima riflessione durante il conferimento della laurea honoris causa in Scienze storiche presso l’Università Statale di Milano. In un dialogo con Enrico Mentana, Segre ha espresso profonde preoccupazioni riguardo agli eventi accaduti il 7 ottobre e all’impatto emotivo che hanno avuto sulla sua vita.
Segre, una sopravvissuta dell’Olocausto e una voce attiva nella lotta contro l’odio e l’indifferenza, ha parlato con passione della sua affezione per i bambini. Ha espresso profondo dolore per le vittime innocenti dei conflitti in Medio Oriente, sottolineando la tragedia di bambini di diverse etnie, religioni e culture che vengono uccisi a causa dell’odio perpetuato dagli adulti. “Nella spirale dell’odio più crudele, delle cose più spaventose, dal 7 di ottobre in poi sono i bambini… quelli che mi trovano una nonna disperata a vedere una cosa di questo genere”, ha detto Segre.
La senatrice ha poi condiviso la sua lotta personale con la notte, un periodo che diventa sempre più difficile con l’avanzare dell’età. Ha rivelato che, dal 7 ottobre, le notti sono diventate un momento di riflessione dolorosa e di insonnia, dove pensa agli orrori che continuano a verificarsi. Segre ha paragonato le sue notti a “La notte” di Elie Wiesel, descrivendole come momenti immersi nell’indifferenza generale, un buio non solo fisico ma anche mentale.
La sua esperienza personale diventa un potente appello per la pace e contro la vendetta. La sua voce, segnata dalle cicatrici del passato, rimane un faro di speranza e un richiamo all’umanità per fermare il ciclo dell’odio e della violenza, soprattutto per salvaguardare l’innocenza e il futuro dei bambini. La storia di Liliana Segre continua a ispirare e a ricordarci il prezzo dell’indifferenza e la necessità di lottare per un mondo più giusto e pacifico.