
Ha detto di dover bere per “scappare da Satana” e alleviare l’angoscia, allontandando i demoni che continuavano a lanciargli serpenti addosso. Questa la motivazione fornita dal 38enne accusato di omicidio stradale per i fatti dell’8 novembre 2022, quando alla guida della sua Fiat Panda a tutta velocità, ubriaco, in contromano fu protagonista di un terribile incidente. La sua corsa era infatti terminata con un impatto violentissimo, costato la vita a un ragazzo di 37 anni, padre di due bambini che quel giorno stava tornando a casa percorrendo via Ardeatina in moto.
Come spiegato da Repubblica, i tentativi del 38enne di spiegare il suo stato di ubriachezza con delle presunte apparizioni demoniache non ha però convinto il tribunale: la perizia ha sancito che al momento dell’incidente l’uomo era capace di intendere e volere. Per questo, al termine del giudizio celebrato con rito abbreviato, Antonio P.C. è stato condannato a 6 anni di carcere.
L’impatto era avvenuto all’altezza del distributore Q8. Gli agenti della polizia locale e i sanitari del 118 erano subito accorsi sul posto, ma per uno dei due conducenti non c’era stato purtroppo nulla da fare: dopo una settimana in ospedale, era stato dichiarato morto. Gli avvocati dell’altro uomo avevano puntato sull’incapacità di intendere e volere, rimarcando come provenisse da una famiglia con molti conflitti. In passato avrebbe anche incontrato un esorcista. Il giorno dell’incidente, l’uomo aveva bevuto due litri di vino prima di mettersi alla guida.
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