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Tragico incidente nel bosco, Stefano muore a 26 anni sotto gli occhi del padre: cosa è successo

Pubblicato: 04/02/2024 10:31

Aiuta il padre a potare alcuni alberi nel bosco, ma muore colpito da un grosso ramo. È la tragica sorte capitata a Stefano Giromini, che aveva compiuto 26 anni lo scorso 5 gennaio. L’incidente è avvenuto ieri pomeriggio, 3 febbraio, intorno alle 15:00 a Vergano di Borgomanero, in provincia di Novara, località Cumiona. Stefano risiedeva in località Baraggioni.
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Stefano Giromini

La dinamica dell’incidente

Sulla collina tra la frazione Vergano di Borgomanero, Maggiora e Gargallo, la famiglia di Stefano possiede alcuni terreni. Sabato pomeriggio il papà di Stefano, Norberto Giromini, era andato con il figlio a potare alcuni alberi. Stefano era un grande appassionato della vita nei boschi. Aveva ottenuto il diploma all’istituto agrario “Bonfantini” di Novara. E poi aveva trovato lavoro in un’azienda vitivinicola di Ghemme, negli Antichi Vigneti di Cantalupo.

Terminata la pulizia del bosco, il giovane ha deciso di potare un’ultima pianta, ma mentre lo faceva, un grosso ramo si è staccato colpendolo in testa e uccidendolo sul colpo. Il padre ha chiamato subito i soccorsi, ma il 118 ha potuto soltanto constatarne il decesso.

Il cordoglio della comunità

La disgrazia ha suscitato grande cordoglio a Borgomanero e Ghemme. L’ex sottosegretaria al Lavoro, Sonia Biondelli, ha espresso il suo cordoglio. “Abito a cento metri dalla famiglia Giromini e questa vicenda ha sconvolto tutti. Vedevo Stefano quasi ogni giorno alla guida del trattore. Era una persona buona, gentile, un vero difensore dell’ambiente e dei suoi valori, che dimostrava concretamente con il suo lavoro”.

Alberto Arlunno, titolare dell’azienda per cui Stefano lavorava a Ghemme: “Ho appena finito di parlare con il papà e non riesco a credere a quello che è successo. Un fatto tremendo, per me è una coltellata. Avevo una grandissima stima per Stefano, che lavorava per noi nei vigneti, ed era molto di più di un bravo dipendente, competente e amante del suo lavoro. Era una persona sempre pronta a dare una mano a tutti, scrupoloso, uno che la campagna e la terra l’aveva nel Dna: aveva un amore profondo per tutto quello che faceva. Tra l’altro era una persona particolarmente esperta, non riesco ancora a capire come possa essere accaduto un incidente di questo genere”.

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