
Nuovo scontro senza esclusione di colpi tra Bruxelles e il governo italiano di centrodestra guidato da Giorgia Meloni. La Commissione europea ha infatti deciso di avviare una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per il mancato allineamento alle direttive Ue in materia di caccia.
Secondo quanto reso noto dalla Commissione presieduta da Ursula von der Leyen, in materia di caccia “diversi atti legislativi italiani non sono conformi alla legislazione Ue”. In modo particolare per quanto riguarda la Direttiva sugli uccelli e il regolamento Reach che “limita l’uso di pallini contenenti piombo per proteggere gli uccelli acquatici, l’ambiente e la salute umana”.
Cosa contesta l’Ue all’Italia
Secondo le accuse formulate dall’Ue, violando palesemente la Direttiva Uccelli “la legislazione italiana attribuisce alle regioni il potere di autorizzare l’uccisione o la cattura di specie di fauna selvatica, anche in aree in cui è vietata la caccia, come le aree protette, e durante il periodo dell’anno in cui la caccia è vietata”. Insomma, la legge italiana sarebbe non conforme rispetto a quanto previsto dal regolamento Reach sull’uso del piombo nelle cartucce. Ora il nostro Paese ha due mesi di tempo per rispondere alle accuse e colmare le carenze legislative indicate dalla Commissione europea.
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