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Europarlamento, banderuole italiane a Strasburgo: i nostri deputati cambiano partito continuamente

Pubblicato: 08/02/2024 11:30

Dal record di eurofannulloni a quello dei cambi di casacca, praticato da un terzo dei deputati italiani eletti a Strasburgo. “Ci facciamo sempre riconoscere”, verrebbe da ripetere. Frase scontata quanto banale, intrisa del peggior qualunquismo. Ma ci sta tutta.

Elezioni europee del prossimo giugno: più che sulle eventuali candidature di questo o quella leader di partito gli italiani votanti dovrebbero conoscere – e riflettere – i dati su produttività e fedeltà di mandato dei parlamentari che hanno eletto per rappresentarli in Europa. Verificato che dal 2019 (ultime elezioni continentali) a oggi 24 su 76 eletti dall’Italia sono passati in un partito (o meglio, gruppo) diverso da quello per cui sono stati votati. E questo a Strasburgo è un record tuttora imbattuto.

Come funziona il Parlamento europeo

Premessa: il Parlamento europeo conta 705 deputati eletti nei 27 Stati dell’Unione. Questi dividono il loro impegno nelle circoscrizioni elettorali, a Strasburgo (dove il Parlamento Ue si riunisce in seduta plenaria 12 volte l’anno) e a Bruxelles, dove partecipano a ulteriori tornate, nonché a riunioni di commissione e dei gruppi politici. E’ in virtù di questi impegni che si dibatte oggi in Italia sulle candidature per il voto di giugno dei leader di partito (Giorgia Meloni ed Elly Schlein su tutti): molte le obiezioni al loro ingresso nelle liste – come da Romano Prodi e da Carlo Calenda – perché la loro eventuale ancorché probabile elezione confliggerebbe con la loro presenza alle commissioni e alle votazioni del seggio europeo.

Premessa bis: il cambio di gruppo politico di appartenenza non è vietato dalle regole dell’Europarlamento. Ma se nessun altro Paese della stessa Unione si distingue per questa pratica è evidente l’imbarazzo degli altri deputati europei. Ed è inevitabile farsi una domanda, con una risposta scontata tra quelle possibili sui guai dell’eterna instabilità dei governi italiani.

Chi cambia maglia più di tutti in Europa? Gli eletti nel Movimento 5 Stelle. Sì, quelli che in patria per anni hanno urlato contro i voltagabbana, come diceva il capo politico di allora Luigi Di Maio (che oggi ha un incarico come rappresentante speciale della Ue). Gli ultimi della lista sono stati Fabio Massimo Castaldo (già vicepresidente del Parlamento europeo) e la collega Federica Onori, passati con Azione. Secondo i calcoli del sito specializzato Lettera43 le ultime due uscite certificano la “pesante l’emorragia del M5S, che nel 2019 elesse 14 europarlamentari”, mentre ora ne conta solo 5: Beghin, Pignedoli, Ferrara, Danzì e Furore. La lista di chi ha lasciato comprende Rosa D’Amato, Ignazio Corrao Piernicola Pedicini, passati al gruppo dei Verdi/Alleanza libera europea. Mentre Eleonora Evi è stata eletta alla Camera, liberando un posto per Maria Angela Danzì (rimasta nei 5 Stelle),Isabella Adinolfi ha aderito al Ppe con Forza Italia. Chiara Gemma è passata a Fratelli d’ItaliaMarco Zullo è ora indipendente nel gruppo Renew Europe.

A loro va aggiunto l’ex delle “Iene” Dino Giarrusso, che è oggi tra gli indipendenti del gruppo non iscritti dopo aver lasciato il M5S. Inoltre Daniela Rondinelli è entrata nel Pd, quindi con i Socialisti e democratici. Forse è il caso di ricordare che in Italia a questa legislatura (iniziata a ottobre 2022) il M5S è arrivato dopo che nella precedente aveva registrato un’emorragia di parlamentari: era passato da 331 a 159 rappresentanti, avendo perso 46 senatori e 124 deputati.

Ma non solo M5S: a Strasburgo in totale, si ricordava, sono 24 i cambi di partito registrati dal 2019 a oggi tra gli italiani. Tra quelli degli altri schieramenti figura Caterina Chinnici (dal Pd per Forza Italia); Andrea Cozzolino, via dal Pd per il gruppo dei non iscritti;Nicola Danti ha lasciato il Pd dopo la scissione di Italia viva, è in Renew Europe. Nutrito l’elenco dei deputati usciti dalla Lega. Elisabetta De Blasis, che era subentrata ad Andrea Caroppo ex Lega e ora FI a Roma, è passata dal gruppo Identità e Democrazia – dove è di casa Matteo Salvini – a Fratelli d’Italia (gruppo Conservatori e Riformisti europei). Sempre come ex Carroccio, Francesca Donato è ora tra i non iscritti in quota Democrazia Cristiana. Matteo Gazzini è ora indipendente del Ppe (anche lui in quota DC); Lucia Vuolo è passata con la collega Stefania Zambelli a Forza Italia. Da sottolineare poi il caso di Vincenzo Sofo, il marito di Marion Le Pen – la nipote di Marine e vicepresidente di Reconquete, il partito dell’estremista di destra francese Eric Zemmour – che dalla Lega ha traslocato in FdI. Sempre a destra, poi Giuseppe Milazzo è passato da Forza Italia a Fratelli d’Italia; Aldo Patriciello da FI alla Lega.

Nell’elenco figurano anche i passaggi tra Parlamento europeo e Parlamento nazionale. Come spiega ancora Lettera 43, c’è chi “ha lasciato il partito con cui è stato eletto in Europa e poi si è dimesso dall’Europarlamento perché eletto in Italia con un altro partito, facendo entrare qualcuno che apparteneva al partito originario d’elezione”. L’esempio è Carlo Calenda, nel 2019 eletto con il Pd che poi ha lasciato; si è dimesso da parlamentare europeo per concorrere alle comunali di Roma, nel 2022, ed è stato sostituito da Achille Variati, eletto col Pd. Ribadito che «nessuno tra i vari Paesi europei si avvicina al numero di cambi di casacca registrato per gli europarlamentari italiani», per dovere di cronaca va aggiunto che giorni fa l’europarlamentare eletto col Pd a Roma, Massimiliano Smeriglio, ha annunciato l’addio al partito di provenienza (in dissenso con la segretaria Schlein).

Non sembra lontana, insomma, la polemica sugli “Eurofannulloni”, definizione di un giornale su cui si pronunciò la Cassazione per la denuncia dell’allora deputato europeo Achille Occhetto nel 2009. Sentitosi tirato in ballo dagli articolisti, che criticavano l’alto numero di assenze tra molti degli onorevoli italiani ai lavori parlamentari, l’ex leader del Pds querelò per diffamazione. Ma perse la causa anche in Cassazione: è legittima la critica se motivata dal record negativo dei deputati italiani al parlamento europeo.

Ultimo Aggiornamento: 08/02/2024 11:39