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Sanremo poco Pulp ma molto trash: il caso Travolta è il massimo che ci ha concesso finora

Pubblicato: 08/02/2024 12:27

Cominciamo a dire che la cosa più Pulp finora sono stati i reggicalze di Annalisa più che il vecchio Travolta. Il qua qua qua’ in cui si è esibito penso che era più trash che pulp, e giustifica il compenso per lesione iconica. Poi, parlando di musica, nessun guizzo, tutto abbastanza scontato, semi rassicurante, sbiancato come Mahmoud. Se la nota di rumore, e timore di Viale Mazzini, saranno i trattori del Riscatto Agricolo, vuol dire che non c’è voce che possa dare un senso differente. Per quelli che sentirono all’improvviso, come fulmini nel cielo del conformismo, Rino Gaetano o Vasco Rossi sul palco dell’Ariston queste edizioni del nuovo millennio lasciano addormentarsi le meningi sul divano.

La maratona Sanremo serve a spegnere il cervello italiano

È come se si volesse stancare un popolo con una gara sfinente. Viene in mente un film di Elia Kazan Non si uccidono così anche i cavalli”, che raccontava di una gara allo sfinimento, era un ballo, negli anni della Grande Depressione. E deprimente sembra il sentimento, che piange un Battisti, sembra che non ne nascano più, che ha venduto la sua casa sanremese. In questo show nazionale se un mio commilitone come Jovanotti si fosse presentato con una canzone bella la metà di le tasche piene di sassi avrebbe vinto a tavolino. Ma il popolo deve dormire, stanco di tasse e di promesse, tra poltrone e sofà e artigiani dalla modesta qualità. 

Ultimo Aggiornamento: 08/02/2024 12:34