
Nella tranquilla alba di lunedì 12 febbraio 2024, la Valle di Susa è stata scossa da un terremoto di magnitudo 2.3, evento che ha suscitato l’attenzione dei cittadini e degli esperti. Secondo i dati forniti dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l’epicentro del sisma è stato localizzato a un chilometro a ovest di Sant’Antonino di Susa, in provincia di Torino, con coordinate geografiche 45.1060 latitudine e 7.2640 longitudine. La profondità del terremoto è stata determinata a 16 chilometri sotto la superficie terrestre.
Scossa all’alba, risveglio nella paura
Questo evento sismico si è verificato alle 5.17 del mattino, ed è stato prontamente localizzato e analizzato dalla Sala Sismica INGV-Roma. Nonostante la sua magnitudo relativamente bassa, la scossa è stata distintamente avvertita dalla popolazione locale, richiamando l’attenzione sull’importanza della sorveglianza sismica e della preparazione in aree potenzialmente a rischio.
Da notare che, nelle ore precedenti a questo evento, precisamente ieri nel tardo pomeriggio, era stata registrata un’altra scossa di minore entità. Alle 18:18, infatti, i sismografi dell’INGV avevano rilevato un terremoto con magnitudo 1.8, con epicentro situato circa 2 km a sud-est dell’abitato di Chiusa San Michele, vicino all’area della Sacra di San Michele, a una profondità di 10,5 km.
Questi episodi rientrano in quello che può essere considerato un normale fenomeno geologico per la regione, data la sua collocazione geografica e le caratteristiche tettoniche. Tuttavia, essi servono come promemoria della necessità per la comunità e le autorità locali di mantenere elevati standard di sicurezza e di essere sempre preparati ad affrontare eventuali emergenze sismiche.
L’INGV continua a monitorare l’attività sismica in tutta Italia, fornendo dati cruciali per la comprensione dei processi geologici e per l’implementazione di strategie di mitigazione del rischio sismico. La prontezza e l’efficacia delle misure di prevenzione e intervento possono fare la differenza nel proteggere le vite e i beni delle persone in aree soggette a sismi.