
In un’intervento che ha suscitato notevole attenzione e dibattito, il Vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha espresso un parere fortemente critico nei confronti delle azioni di Hamas durante gli attacchi contro Israele avvenuti lo scorso 7 ottobre. Durante un’intervista concessa a “PingPong” su Radio1Rai, Tajani ha descritto gli atti di Hamas come “una cosa bestiale, che non ha nulla a che vedere con la guerra”, paragonando i militanti dell’organizzazione alle SS e alla Gestapo nazista, aggiungendo che “forse [sono] anche peggio”. Queste dichiarazioni pongono l’accento sulla brutalità percepita degli attacchi e sull’assenza di qualsivoglia legittimazione militare o etica nelle azioni di Hamas.
Israele vittima di “attacco bestiale” ma critiche agli attacchi su Gaza
Nel corso dell’intervista, Tajani ha inoltre sottolineato la situazione di Israele come vittima di “un attacco bestiale”, evidenziando la gravità delle immagini e dei report provenienti dalla zona di conflitto. Nonostante la condanna degli attacchi di Hamas, il ministro ha anche rivolto critiche verso la reazione di Israele, qualificandola come “sproporzionata” e lamentando il numero eccessivo di vittime civili palestinesi risultanti da tale risposta. Tajani ha dunque invitato Israele a moderare le proprie azioni, affinché si evitino rappresaglie che colpiscano la popolazione civile innocente.
In aggiunta, il Vicepremier ha fatto riferimento alla recente polemica suscitata dalle dichiarazioni dell’ambasciatore israeliano in relazione al Festival di Sanremo, suggerendo che l’intervento di Mara Venier abbia contribuito a riportare un certo equilibrio nella discussione.: “A questo punto la reazione di Israele è sproporzionata, ci sono troppe vittime che non hanno nulla a che fare con Hamas. Credo che sia stato riportato l’equilibrio con l’intervento di Venier. Non credo che ci sia genocidio, certo Israele sbaglia perché sta provocando troppe vittime civili. Bisogna puntare alla liberazione degli ostaggi e far sì che cessi la violenza degli attacchi israeliani”. Tajani ha dunque negato l’esistenza di un genocidio da parte di Israele, pur mantenendo una posizione critica sulla condotta israeliana, che avrebbe provocato troppe vittime civili. In conclusione, il ministro ha espresso la necessità di concentrarsi sulla liberazione degli ostaggi e sull’arresto della violenza degli attacchi israeliani.
Le dichiarazioni di Tajani riflettono la complessità e la delicatezza della situazione in Medio Oriente, mettendo in luce la sfida di bilanciare la condanna del terrorismo con la critica verso azioni ritenute eccessive o ingiustificate, anche quando intraprese in nome della difesa nazionale. La posizione espressa invita a una riflessione più ampia sull’importanza del rispetto dei diritti umani e della protezione dei civili in contesti di conflitto armato.