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Fratelli d’Italia e Lega, è guerra aperta: dal terzo mandato al premierato

Pubblicato: 15/02/2024 07:28

La coalizione di governo italiana sembra essere più un campo di battaglia che un’unione politica, con Fratelli d’Italia e la Lega che si trovano in disaccordo su una serie di questioni cruciali, evidenziando una crescente tensione tra i due partiti. Questi disaccordi sono diventati evidenti anche in Parlamento, culminando recentemente in dibattiti accesi sul tema del terzo mandato per i governatori, e hanno continuato ad ampliarsi su questioni come il Ponte sullo Stretto, la presidenza del Veneto, e la protesta dei trattori.

Il vero duello, svolgendosi a distanza, vede protagonisti la premier Giorgia Meloni e il leader della Lega Matteo Salvini, che sembrano ormai divisi su troppi fronti. Questa divisione sta trasformando le imminenti elezioni europee in un vero e proprio confronto all’interno della destra italiana, mirando a ridefinire gli equilibri di potere a Palazzo Chigi.

La tensione tra i due partiti ha iniziato a manifestarsi apertamente quando Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha criticato la proposta della Lega di consentire un terzo mandato ai governatori. La proposta, scaturita dal desiderio di Luca Zaia, governatore del Veneto, di ricandidarsi, è stata vista da molti come un tentativo di Salvini di mantenere le redini del potere nel Veneto, evitando di confrontarsi con un potenziale rivale per la leadership del partito.

Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha espresso il suo appoggio a Fratelli d’Italia, sottolineando l’importanza di mantenere i limiti ai mandati per salvaguardare il sistema democratico. D’altra parte, Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, ha difeso la proposta del suo partito, evidenziando come già esistano norme simili per i Comuni più piccoli.

La disputa si estende anche al futuro politico del Veneto, con i candidati di entrambi i partiti che si posizionano per le prossime elezioni regionali. Luca De Carlo, senatore e candidato di Fratelli d’Italia, ha dichiarato con fiducia che il prossimo governatore del Veneto sarà del suo partito, basando la sua affermazione sui risultati delle ultime elezioni politiche.

In aggiunta a queste tensioni, un altro punto di scontro è emerso riguardo al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, un tema caro a Salvini ma che ha visto il governo esprimersi contro un emendamento proposto dalla Lega, dimostrando ulteriormente la frattura all’interno della coalizione di governo.

La Lega, per parte sua, ha tentato di ribattere partecipando a una protesta dei trattori al Circo Massimo, in un tentativo forse di dimostrare una maggiore vicinanza alle esigenze dei cittadini e di mettere in imbarazzo Fratelli d’Italia.

Queste tensioni interne alla maggioranza non solo mettono in luce le sfide che i partiti affrontano nel mantenere un fronte unito, ma anche le potenziali ripercussioni sulla stabilità politica dell’Italia. Con le elezioni europee all’orizzonte, la spaccatura tra Fratelli d’Italia e Lega potrebbe rivelarsi un banco di prova decisivo per il futuro della destra italiana e per gli equilibri di potere all’interno del governo.

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