
Una scossa di terremoto di magnitudo 3.2 è stata percepita chiaramente dalla popolazione alle ore 12:03 di martedì 20 febbraio. L’epicentro è stato localizzato nel Comune di Felino, in provincia di Parma. La profondità stimata è stata di circa 20.1 Km. Panico e paura tra i cittadini emiliani, ma fortunatamente al momento non sono stati registrati danni a cose o persone.
Risalendo alla storia sismica della regione, eventi analoghi hanno già messo a dura prova il territorio. Un esempio notevole è il terremoto del 4 marzo 1898, che raggiunse una magnitudo di 5.4 provocando danni classificati tra il 7 e l’8 grado della scala Mcs (Mercalli-Càncani-Sieberg), interessando anche Langhirano e facendosi sentire in gran parte del nord Italia. Più recentemente, nel maggio del 2020, un’altra sequenza sismica con epicentro a Felino, uno dei comuni attualmente coinvolti, aveva rivelato un meccanismo focale di faglia inversa, coerente con lo stile tettonico dell’area, caratterizzato da un processo di raccorciamento.
Questi episodi sismici richiamano l’attenzione sulla necessità di adottare misure preventive e di preparazione alle emergenze, soprattutto in aree con elevata pericolosità sismica come quella dell’Appennino settentrionale. La comunità locale e le autorità sono invitate a mantenere un alto livello di vigilanza e a seguire attentamente gli aggiornamenti forniti dagli esperti e dall’INGV.
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