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Un neo tolto sul tavolo della cucina e un tumore curato con le tisane: assolto il “santone” che curò Roberta

Pubblicato: 21/02/2024 16:20

È uscito dall’aula in lacrime, incredulo e sollevato, dopo avere sentito la parola “assoluzione“. Paolo Bendinelli, il guru fondatore del centro olistico Anidra sulle alture di Borzonasca, è stato assolto per la morte di Roberta Repetto, l’insegnante 40enne a cui era stato asportato un neo sul tavolo della cucina del centro olistico e che era poi morta due anni dopo, nel 2020, per le metastasi curate per due anni con tisane zuccherate e meditazione. 

Paolo Bendinelli, responsabile e guru del centro, è stato assolto mentre è stata ridotta da 3 anni e 4 mesi a 1 anno e 4 mesi la condanna per il medico bresciano Paolo Oneda. Per la psicologa Paola Dora è stata confermata l’assoluzione.
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I fatti

Roberta Repetto era figlia dell’ex sindaco di Chiavari Renzo Repetto, che ha guidato la cittadina del Tigullio dal 1989 al 1993. La donna, che aveva un melanoma, fu curata per due anni con tisane zuccherate e meditazione e morì a ottobre del 2020 all’ospedale San Martino di Genova dove era arrivata ormai in condizioni disperate.

Per i familiari, Roberta si fidava ciecamente di Bendinelli e Oneda perché era entrata nel giro delle scienze olistiche. Nessuno le ha consigliato di fare accertamenti ed esami specialistici e quando ha accettato di farsi curare era ormai troppo tardi. Alla comparsa dei dolori e del primo linfonodo “i due avrebbero omesso di indirizzarla verso specifiche cure mediche“, tranquillizzandola sulla sua guarigione. Quando è comparso il secondo linfonodo “le hanno detto che era segno della risoluzione del conflitto” e che “stava drenando la parte tossica”.

I commenti della famiglia dopo l’assoluzione del santone

Rita Repetto, sorella di Roberta, ha commentato: “È buona norma rispettare e accettare le sentenze ma credo sia umanamente doloroso, in questo momento, per me poterlo fare”. E sull’assoluzione di Bendinelli: “Oggi sono veramente senza parole – aggiunge -, amareggiata e triste perché mia sorella non ha ottenuto la giustizia che si merita. È allucinante“.

I legali del guru si dicono invece “ultra soddisfatti perché è stata riconosciuta la tesi che sosteniamo da sempre: non c’era nessuna setta“. È il commento degli avvocati Alessandro Vaccaro e Francesca Pastore. “Tutto il castello accusatorio si è sciolto come neve al sole. Parla da sola la sentenza che ha detto che il fatto non sussiste. Ricordiamoci che Bendinelli si è fatto un anno e mezzo in carcere”, continuano.
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