
Un grave errore si è verificato nel rinomato ospedale Umberto I di Roma, dove una bambina di soli quattro anni, sottoposta a un intervento di asportazione delle adenoidi, ha rischiato la vita a causa di una garza dimenticata tra gola e naso dai medici al termine dell’operazione.
La piccola, dopo l’intervento avvenuto il 25 settembre 2023, ha iniziato a manifestare difficoltà respiratorie che i genitori, preoccupati, non hanno esitato a segnalare al personale ospedaliero. Nonostante le ripetute visite, le lamentele della bambina sono state inizialmente interpretate come meri capricci, fino a quando, in una drammatica crisi respiratoria avvenuta otto giorni dopo l’intervento, ha espulso il pezzo di garza dalla bocca, mettendo finalmente fine al suo calvario.
L’incidente ha innescato un’indagine da parte della procura, che ha aperto un fascicolo per lesioni personali in ambito sanitario. Sebbene al momento nessuno sia stato formalmente accusato, il medico e l’infermiere coinvolti nell’intervento sono tra i soggetti che saranno presto interrogati per fare luce sulla dinamica degli eventi.
La vicenda di Erica, nome fittizio attribuito alla piccola paziente, ha sollevato numerosi interrogativi sulla sicurezza delle procedure ospedaliere e sulla qualità dell’assistenza sanitaria. I genitori, dopo aver vissuto momenti di terrore per la salute della loro figlia, hanno deciso di portare alla luce l’accaduto, denunciando l’episodio alle autorità competenti. La benda, conservata come prova dell’accaduto, diventa ora elemento centrale nell’indagine condotta dal sostituto procuratore Eleonora Fini.
Questo incidente riaccende il dibattito sull’importanza delle pratiche di sicurezza in sala operatoria e sulle misure necessarie per prevenire errori che, come dimostra il caso di Erica, possono avere conseguenze potenzialmente fatali. La comunità attende ora risposte e, soprattutto, garanzie che simili episodi non si verifichino mai più.