
Al pubblico italiano la figura del soldato Ryan della destra, Paolo Truzzu, dice poco. Ai cagliaritani evidentemente qualcosa, visto che lo hanno tradito nell’urna, pur essendo stato il loro sindaco. Colpiscono le parole dopo il voto. La colpa è mia, un atto da un lato di difesa, come soldatino della falange macedone, della propria Chief in comando, Giorgia, il nuovo Alessandro della destra italica, che si prefiggeva di emularne le gesta imperiali. Lei non c’entra, lei rimane brava, sono io che sono scarso. È simbologia questa di sottomissione degli ex maschi Alfa, oggi quasi Zeta, di zero non di Zorro, davanti all’Ape Regina, leader di un alveare dove alloggia il miele del nuovo potere.
I maschi, scelti dal matriarcato meloniano, sono fuchi per la riproduzione del potere territoriale, visto che le sorelle Meloni sono solo due, fossero di più verrebbero candidate ad ogni carica. C’è un evidente problema di classe dirigente a destra, non è che a sinistra possano fare le ola, ma questa volta, nel caso di Alessandra Todde, l’hanno azzeccata. Non veniva dalla politica, aveva un valido CV, coniugato ad una esperienza politica amministrativa, è stata sottosegretario con Conte e Vice ministro, addirittura, con Draghi, che era un tantino più esigente. Aveva gestitio dossier complessi, l’isola tra l’altro ne è piena, e sapeva che problemi doveva affrontare. Il PD ha ceduto il passo a una 5stelle, ma non una a caso, non certo una da Taverna.
La Todde non ha voluto avere un babysitteraggio dei leader nazionali, al contrario del povero maschio zeta Truzzu, ha dimostrato in questo autonomia in linea con il carattere dei sardi, e pur partendo in svantaggio, con in più un anacronistico tentativo narcisista di un ex maschio alfa nel suo stesso campo, ha vinto. Per Truzzu rimane la fedeltà al capo, alla Regina, e forse lo faranno sopravvivere, per dimostrare che la fedeltà paga, se c’è tempo per dimostrarla. L’arretramento del maschio non è solo politico, è antropologico, e Truzzu è soltanto un testimone della Storia. Tra un paio d’anni non sapremo chi era, tutto passa velocemente e la Meloni, niente affatto inconsapevole, su questo sta riflettendo.
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