Vai al contenuto

Harry resta senza scorta, la furia del principe: “Io a rischio come mia madre”

Pubblicato: 29/02/2024 10:15

Un deciso altolà è arrivato al principe Harry da un fronte giudiziario in cui, a differenza di quanto accaduto nelle cause contro la stampa scandalistica, non riesce a ottenere il risultato sperato: quello della scorta di polizia automatica per lui e la famiglia durante i soggiorni nel Regno Unito.
Leggi anche: Cocaina e funghi allucinogeni: “Harry è entrato illegalmente negli Stati Uniti”. Il principe finisce in tribunale
Leggi anche: Camilla e la furia contro Harry: lo avrebbe cacciato dopo la visita a Re Carlo

L’Alta Corte di Londra ha infatti respinto il ricorso presentato dagli avvocati del secondogenito di re Carlo III contro la decisione del ministero dell’Interno britannico di negargli la protezione degli agenti di Scotland Yard in seguito all’abbandono del suo ruolo di membro senior “attivo” della Royal Family, dopo il traumatico strappo dalla dinastia nel 2020 e il trasferimento con la consorte Meghan negli Stati Uniti.

La furia de principe Harry

Da quanto rivelato dai documenti in tribunale, il principe Harry avrebbe chiesto chi fosse il responsabile del declassamento della protezione della polizia del suo Ministero degli Interni. Ha paragonato i pericoli per lui e la sua famiglia ai rischi che sua madre, la principessa Diana, ha dovuto affrontare prima della sua morte nel 1997 mentre era inseguita dai paparazzi. Dalla sentenza di 52 pagine di ieri emerge che egli aveva chiesto di sapere chi nel governo fosse responsabile della decisione, dicendo: «Vorrei il nome di quella persona». Si è lamentato che le sue visite in Gran Bretagna non fossero sicure – e il giudice Sir Peter Lane ha affermato che quando lui e Meghan hanno utilizzato un treno per visitare Manchester nel settembre 2022, “ha sollevato preoccupazioni a causa della sua vicinanza al pubblico”.

E adesso Harry rischia di dover pagare le spese legali

Sir Peter ha elogiato il comitato Ravec, e il suo allora presidente Sir Richard Mottram, per la loro “conoscenza e competenza significative” in un’area altamente specializzata. Harry insisteva che Ravec avrebbe dovuto considerare “l’impatto che un attacco riuscito” avrebbe avuto su di lui. Ma il giudice ha detto che sarebbe “bizzarro” se l’esperto presidente di Ravec “non avesse in mente le conseguenze di un attacco riuscito” e tuttavia Ravec non avesse ancora condiviso la preoccupazione di Harry. A poche ore dalla sentenza, un portavoce di Harry ha annunciato che avrebbe presentato ricorso, aggiungendo che “non stava chiedendo un trattamento preferenziale ma un’applicazione giusta e legittima delle regole di Ravec”. È l’ultimo colpo della corte per Harry dopo aver ammesso la sconfitta il mese scorso in una causa per diffamazione contro The Mail on Sunday per gli articoli pubblicati sulla sua battaglia con il Ministero degli Interni. Il Duca si è ritrovato ad affrontare una fattura legale di 750.000 sterline dopo aver abbandonato il caso appena sei ore prima della scadenza per la consegna di un elenco di documenti. Quest’ultima sfida dell’Alta Corte contro il Ministero degli Interni potrebbe procurargli una fattura stimata di 1 milione di sterline in più. Il padre di due figli potrebbe ora dover pagare le spese dei propri avvocati, nonché le spese legali del Ministero degli Interni, per un totale che potrebbe raggiungere sette cifre, riferisce il Times.