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La corrida della destra: perché Meloni ora può “matare” Salvini

Pubblicato: 29/02/2024 09:07

Tutti indicano la Meloni come la perdente delle elezioni sarde, ma c’è qualcuno che perde più di lei. È Matteo Salvini, il leader di un partito iperbolico velleitario. Il partito si chiama Lega per Salvini Premier, un incrocio tra l’anacoluto ed il paradosso. Salvini aveva abbandonato la vecchia Lega Nord, cara a Bossi ed ai varesotti, per un partito leaderista sovranista a espansione sudista. In Sardegna 5 anni fa il culmine, con l’alleanza con il partito Sardo d’azione e la conquista della presidenza con l’alleato Solinas. Oggi Salvini in Sardegna non ha raggiunto il 4% che ricordiamo è virtualmente la soglia di accesso alle europee. Salvini non è l’animale morente di Philip Roth, è più pericoloso, è un animale ferito da 5 anni di batoste dopo il trionfo delle vecchie, ormai, europee. Da allora è stato inseguito come un toro da corrida, infilzato da picche e banderillas, deriso dalla muleta rossa della Premier sulla Sardegna si è vendicato con il voto disgiunto, un colpo di corna, ma sempre toro ferito è lui, e sempre torera è lei. A questo punto la Meloni è davanti a un bivio mentre suona la fanfara dell’arena politica. Graziare il toro, non candidandosi alle europee, cercando di salvarlo da morte certa, oppure infilzarlo dandogli il colpo di grazia mentre suona la canzone di Manolete?

Il toro ferito, ma non domo, furente ed accecato di rabbia, è sempre un pericolo per il torero. Si muove istintivamente colpendo tutto e tutti, ha presagi funesti ma non consapevolezza dei rischi. Non è più la logica quello che prevale, ma un fato ineluttabile. Se la Meloni si candida presumibilmente fa superare l’asticella del 30% al suo partito, in gran parte prendendo consenso tra l’elettorato leghista più di destra. Castelli vecchio compare di Bossi ci dice che tra il doppione e l’originale la gente sceglie il secondo. E forse ha ragione, il posizionamento politico di Salvini dopo le nazionali, in cui è stato triplicato dalla Meloni, doveva radicalmente mutare. Ma lui ha insistito sugli stessi stonati ormai tasti. Ciò non toglie che sia un problema pericoloso per la tenuta del governo, e la Meloni piuttosto che farsi logorare potrebbe non cercare più di gestirlo, ma di anticipare il voto, matando il toro. Le prossime regionali in Abruzzo ci daranno indicazioni. Dalla Corrida della destra è tutto, Olè.

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Ultimo Aggiornamento: 29/02/2024 09:47