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Politici spiati (e non solo), tutti i nomi di uno scandalo italiano

Pubblicato: 02/03/2024 10:51
La camera dei deputati del parlamento italiano

Dalle carte dell’inchiesta di Perugia sulle attività di presunto dossieraggio del luogotenente della Finanza Pasquale Striano, fino a qualche mese fa in servizio alla Direzione nazionale antimafia, spuntano nomi altisonanti.

L’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi. La deputata e moglie di Silvio Berlusconi, Marta Fascina. I ministri Guido Crosetto, Alfredo Urso, Francesco Lollobrigida, i sottosegretari Giovanbattista Fazzolari e Claudio Durigon. E ancora il deputato Fabio Rampelli, Denis Verdini, l’avvocato Piero Amara, Irene Pivetti, il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina e l’imprenditore Gaetano Caltagirone.

Nel corso delle indagini, avviate nell’aprile 2023 dopo la denuncia del ministro Guido Crosetto, gli episodi di presunto dossieraggio ai danni di politici e personaggi pubblici del mondo dell’imprenditoria, della finanza e dello sport si sono moltiplicati a dismisura. Sono diverse centinaia e probabilmente quelli ancora da scoprire sono altrettanti.

Il fascicolo successivo alla denuncia di Crosetto era finito sul tavolo della procura di Roma e sembrava una banale inchiesta su una fuga di notizie. Una volta risaliti a Striano le cose però si sono complicate perché ci si è trovati di fronte a una mole importantissima di accessi. E al possibile coinvolgimento di un magistrato della Dna, Antonio Laudati. Per questo gli atti sono stati inviati a Perugia.
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L’accusa a Striano: resta da capire l’obiettivo finale

La procura di Perugia ritiene di avere le prove dello spionaggio di Striano, che cercava informazioni sensibili su politici, imprenditori, uomini della finanza: ci sono accessi alle banche dati delle Sos, a quelle tributarie e al sistema interno della Dna che conserva anche documenti giudiziari. I reati contestati sono, a vario titolo, quelli di accesso abusivo a sistemi informatici e banche dati, falso e divulgazione di informazioni riservate.

“A Striano vengono contestati un totale di circa 800 accessi effettuati dal 2020 in avanti. Resta ancora da chiarire quale fosse l’obiettivo di questa vastissima attività di spionaggio”, scrive il Corriere della Sera, che cita tra gli altri nomi anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli e l’ex sottosegretario leghista Claudio Durigon.

Indagato anche Antonio Laudati

Su un totale di sedici persone sotto inchiesta c’è anche il sostituto procuratore della Dna, Antonio Laudati, all’epoca dei fatti responsabile della sezione che gestiva le Segnalazioni di operazione sospette (Sos) provenienti dalle banche. A Laudati sono contestati 4 episodi. Sui quali, però, si dichiara “assolutamente estraneo”, spiega il suo avvocato Andrea Castaldo.

“Risponderemo a tutte le domande, dimostrando e chiarendo la nostra completa estraneità ai fatti contestati. L’attuale vicenda processuale nasce a seguito di una relazione di servizio a firma di Laudati rivolta alla Procura della Repubblica di Roma, nella quale si circostanziavano irregolarità commesse da un ufficiale della Guardia di Finanza” ha infine spiegato Castaldo.
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