
Il boss mafioso Giuseppe Auteri è stato arrestato nel tardo pomeriggio di oggi, lunedì 4 marzo, dopo due anni di latitanza. Il blitz dei carabinieri si è svolto a Porta Nuova, quartiere del suo mandamento, Palermo. Le ricerche si estendevano anche all’estero, ma sembra che l’ultimo erede di Cosa Nostra non si fosse mai spostato dal capoluogo della Sicilia.
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Due anni di latitanza
Lo cercavano anche all’estero, ma Auteri non si è mai spostato dal suo mandamento palermitano. A 50 anni, Auteri era in un appartamento nella zona di via Oreto, una palazzina semi diroccata di via Giuseppe Recupero.
Il boss era armato ma non ha opposto resistenza all’arresto. I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Palermo lo hanno sorpreso mentre era da solo in casa, senza dargli vie di fuga. Auteri era sfuggito all’arresto a luglio del 2022, in occasione di una maxi retata dei carabinieri, di cui lui era il principale obiettivo.
Autieri era coinvolto nell’indagine denominata “Vento”, scattata dopo l’omicidio del boss Giuseppe Incontrera. Interrogati, parenti e amici avevano detto che non si vedeva già da mesi e che era all’estero. Secondo gli inquirenti, dopo aver scontato una precedente condanna per mafia, al suo ritorno era diventato un pezzo grosso a Porta Nuova fino ad arrivare ai vertici del mandamento. Nel 2020, secondo la ricostruzione della Procura, ad Auteri sarebbe stata affidata la cassa del clan.
L’arresto
Il soprannome del latitante era “Vassoio”, e gli inquirenti confermano che le sue tracce si erano persi già da almeno sei mesi prima dell’operazione “Vento”. Dopo aver esteso le ricerche anche all’estero, senza esito, i carabinieri coordinati dal procuratore Maurizio de Lucia e dalla procuratrice aggiunta Marzia Sabella hanno stretto il cerchio proprio sul suo territorio.