
Nel corso di una settimana che ha visto Papa Francesco alle prese con i disagi causati da una persistente bronchite, il Pontefice ha dato prova di resilienza, partecipando attivamente agli impegni ufficiali, sebbene con alcune necessarie modifiche. Il 2 marzo, durante l’inaugurazione del 95esimo Anno Giudiziario del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, il Santo Padre ha esordito con un gesto di umiltà, affidando la lettura del suo discorso a Ciampanelli, a causa dell’incapacità di leggere per via della malattia. Questo episodio ha subito manifestato la fragilità umana dietro la figura papale, suscitando immediato interesse e preoccupazione tra i fedeli.
Il 2 marzo non è stata un’eccezione. Anche oggi, Papa Francesco ha dovuto rinunciare a leggere personalmente la catechesi durante l’udienza generale in Piazza San Pietro, spiegando ai fedeli che il persistere del raffreddore lo rendeva inadatto alla lettura. Invece, un monsignore, descritto come un suo aiutante, ha preso il suo posto, sottolineando il vizio della superbia, tema centrale dell’insegnamento del giorno.
Nonostante le avverse condizioni meteorologiche e il suo stato di salute, il Papa non ha mancato di fare la sua apparizione, benedicendo i fedeli da bordo della Papamobile e mostrandosi in pubblico con un pesante cappotto bianco, simbolo della sua dedizione ininterrotta al servizio della Chiesa e dei suoi fedeli.
Il messaggio veicolato attraverso la catechesi, incentrato sulla condanna della superbia e sull’importanza dell’umiltà, riflette la visione pastorale di Papa Francesco, che invita i credenti a riconoscere e superare i propri limiti umani attraverso la grazia divina. Citando il Magnificat, il Pontefice ha sottolineato come solo attraverso l’umiltà si possa trovare la vera salvezza, un principio che risuona profondamente in un momento di personale vulnerabilità.
Questi episodi non solo evidenziano la trasparenza e l’umanità di Papa Francesco nel condividere le proprie difficoltà, ma rafforzano anche il suo messaggio di umiltà e servizio. La sua capacità di ammettere la propria fragilità e di affidarsi agli altri per compiere i suoi doveri pastorali è un potente esempio di leadership spirituale, dimostrando che la forza può emergere anche nella debolezza.