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Gli Usa costruiranno un porto a Gaza per distribuire gli aiuti

Pubblicato: 07/03/2024 19:08

In una mossa senza precedenti, il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, annuncerà durante il suo Discorso sullo Stato dell’Unione di stasera, il piano degli Stati Uniti per guidare una missione di emergenza volta alla costruzione di un porto sulla costa di Gaza. Questa infrastruttura cruciale servirà a facilitare l’arrivo di navi di grandi dimensioni cariche di cibo, acqua, medicinali e rifugi temporanei, destinati ai civili nella Striscia di Gaza. L’annuncio emerge da un briefing riservato tenuto da alti funzionari della Casa Bianca e del Pentagono, destinato a un ristretto gruppo di giornalisti.

L’operazione, che vedrà gli Stati Uniti collaborare strettamente con Paesi alleati e partner, mira a installare un molo temporaneo. Questa struttura aumenterà significativamente la capacità di assistenza, consentendo il passaggio di centinaia di camion al giorno. La missione si coordinerà con le autorità israeliane per soddisfare i requisiti di sicurezza a terra e lavorerà in parallelo con le Nazioni Unite e ong umanitarie per garantire l’efficienza e la sicurezza della distribuzione degli aiuti.

La pianificazione e l’esecuzione di questa ambiziosa iniziativa richiederanno diverse settimane, con le forze necessarie che sono già posizionate nella regione o in procinto di essere trasferite. Gli Stati Uniti esprimono un forte desiderio di cooperare con i partner e alleati internazionali in Europa, Medio Oriente e oltre, per formare una coalizione che offra supporto pratico e finanziario all’operazione.

Questo progetto fa eco a un’iniziativa precedentemente proposta da Cipro, che prevedeva l’uso del porto di Larnaca come piattaforma per il trasbordo dell’assistenza e per lo screening, da parte di funzionari israeliani, delle merci destinate a Gaza.

Con questa iniziativa, gli Stati Uniti non solo mirano a fornire un sostegno vitale alla popolazione di Gaza in un momento di necessità, ma anche a rafforzare le relazioni internazionali attraverso la collaborazione e il supporto reciproco nelle crisi umanitarie.

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