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Taxi introvabili, ma la normativa peggiora: “Fallimento annunciato”

Pubblicato: 07/03/2024 13:24

Taxi introvabili nelle grandi città, fioccano le proteste ma non solo. Il perché di questo disservizio pubblico, che penalizza cittadini italiani e turisti stranieri, lo mette nero su bianco l’Antitrust. Che tira le orecchie ai Comuni e, indirettamente ma neanche tanto, al governo Meloni che sulla materia si muove a passi felpati, attento a non scontentare una categoria da sempre amica.

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha “pesato” il numero delle licenze dei taxi nelle maggiori città e non ha potuto che bacchettare i comuni di Milano, Roma e Napoli. I problemi sono relativi sia al numero delle licenze per auto pubbliche in esercizio che per la flessibilità dei turni. Cosa ha rilevato l’Antitrust, dopo che già lo scorso agosto aveva chiesto spiegazioni in merito a quei tre comuni e alle principali cooperative di prenotazione taxi? E dopo che a novembre 2023 aveva rinnovato la richiesta di informazioni ai Comuni e alle cooperative di taxi di Bologna, Firenze, Genova, Palermo e Torino?

A distanza di mesi emerge, secondo l’Antitrust, che queste amministrazioni non hanno fornito “un monitoraggio stabile sull’offerta e un adeguato livello del servizio taxi per il trasporto di soggetti portatori di handicap”. Segnalando carenze anche per Palermo, mentre non sono emersi rilievi per Bologna, Genova e Torino. Torna così d’attualità un tema – di scontro, anche politico – non nuovo: quello delle poche licenze per taxi in circolazione. Ora l’Autorità per la concorrenza ritiene necessario “adeguare il numero delle licenze con un aumento oltre il 20% fissato, in via straordinaria, nel decreto Asset”.

E qui torna in ballo l’azione del governo di destra-centro, che sulla questione taxi (come su quella delle licenze per le spiagge, ad esempio) deve trattare con categorie “vicine”, elettoralmente e non solo. A Roma sono consegnate alla storia le manifestazioni delle auto bianche, con blocco della circolazione, per protestare contro le decisioni del Comune (di centro-sinistra) di mettere in vendita nuove licenze. Perché? Perché meno ce ne sono, è il mantra dei tassisti, è più valore hanno quelle già in circolazione. Alla faccia della concorrenze e del servizio – pubblico – ai cittadini.

Unione Consumatori: “Peggioramento della normativa”

Ora il governo Meloni affronterà il problema? Secondo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, la richiesta dell’Antitrust certifica il “fallimento annunciato del decreto Asset”. Che contiene quel limite del 20% per le nuove licenze. “Il provvedimento del governo impedisce di risolvere il problema dei taxi insufficienti – aggiunge Dona – e rappresenta un netto peggioramento rispetto alla normativa precedente che non poneva tetti all’incremento delle licenze. Certificato che pure quel 20% è rimasto solo sulla carta, ecco che il flop diventa totale”.

L’Antitrust non si limita a sottolineare cosa non va, ma indica le misure aggiuntive necessarie. Quali regolamentazione delle doppie guide per un’unico taxi, l’implementazione del taxi sharing, l’efficientamento dei turni. Un esempio arriva da Firenze, dove nei periodi di maggior domanda i tassisti possono svolgere i propri servizi con più flessibilità, mentre il Comune può rilasciare licenze temporanee. Del resto, ricorda l’Agcm, il taxi sharing (più clienti su un unico taxi con destinazioni vicine) è obbligatorio quando almeno tre utenti sono diretti verso la stessa zona. Infine, per mantenere un adeguato livello del servizio taxi per i portatori di handicap gravi, i Comuni devono adeguare il numero di licenze rilasciate a vetture attrezzate per svolgere questo servizio.

Dall’indagine dell’Autorità viene evidenziato che nel Comune di Palermo c’è una “carenza strutturale carenza dell’offerta e l’assenza di controlli e misure di regolamentazione flessibile dei turni”. Mentre nel Comune di Firenze è risultata la “mancanza di un meccanismo di monitoraggio sull’erogazione e sulla qualità del servizio, per cui l’Autorità ha deciso di inviare ai medesimi una segnalazione in cui sono state evidenziate le criticità”.