Donald Trump ha versato una cauzione di 91,6 milioni di dollari in attesa del processo d’appello contro la sentenza emessa da un tribunale di New York, che lo aveva precedentemente condannato a risarcire la scrittrice Jean Carroll con 83,3 milioni di dollari. Questa causa riguarda le accuse di diffamazione mosse dalla Carroll contro l’ex presidente, relative alla sua negazione di un’aggressione sessuale che sarebbe avvenuta quasi tre decenni fa in un prestigioso grande magazzino di New York.
La scelta del giudice: niente posticipazione del risarcimento
Il deposito della cauzione segue il rifiuto, da parte di un giudice, della richiesta avanzata da Trump di posticipare il pagamento del risarcimento. La vicenda ha sollevato notevole attenzione mediatica, non solo per l’ammontare significativo del risarcimento, ma anche per il contesto storico e personale che vede coinvolto l’ex presidente degli Stati Uniti.
La disputa legale trae origine da una accusa di aggressione sessuale risalente a un episodio avvenuto nel lontano passato, ma tornato alla luce nel 2019, durante la presidenza di Trump, il quale ha fermamente negato ogni addebito. Questa negazione ha portato Jean Carroll a intraprendere azioni legali per diffamazione, culminate nella sentenza di condanna nei confronti di Trump.