
La riforma fiscale non si ferma. In settimana, in Consiglio dei ministri, potrebbe arrivare la semplificazione della rateizzazione delle cartelle, con la possibilità per chi è in comprovate difficoltà economiche, di ottenere una dilazione di pagamento fino a 120 rate mensili (dieci anni). E stralcio delle cartelle inesigibili dopo cinque.
Il provvedimento sulla riscossione è particolarmente atteso. Il magazzino delle cartelle esattoriali non ancora incassate dallo Stato ha raggiunto l’astronomica cifra di 1.200 miliardi di euro, anche se quelli effettivamente ancora incassabili sono stati quantificati dall’Agenzia delle Entrate in poco più di 100 miliardi. L’obiettivo della riforma della riscossione è da un lato impedire che continui a formarsi un magazzino di queste dimensioni e dall’altra accelerare e rendere più efficaci le procedure di recupero.
Leggi anche: Fisco, arrivano gli avvisi “non ostili”. Cosa significano e come mettersi al riparo dai guai
Separazione delle iscrizioni a ruolo

“Sarebbe necessario archiviare una volta per tutte — e l’ha chiesto più volte in Parlamento il direttore delle Entrate Ernesto Maria Ruffini — la separazione tra chi riscuote le tasse e chi iscrive a ruolo quei debiti col Fisco. Abbiamo 8 mila Comuni che iscrivono a ruolo miliardi di posizioni, tra multe e bollette Tari non pagate. Il tempo scorre inesorabile fino alle cartelle fiscali, poi deve essere l’Agenzia delle Entrate-Riscossione a farsi carico dell’onere. Quando potrebbero fare da sé. Lo Stato si comporta allo stesso modo sia che si tratti di un debito di 150 euro per una multa non pagata, che una frode societaria da 200 mila”.
Leggi anche: Assicurazione auto, pronta l’ennesima stangata