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Palermo, lo scandalo delle lauree fantasma non indigna abbastanza: come mai?

Pubblicato: 09/03/2024 09:47

Non siamo a Gerusalemme, città Santa per eccellenza, ma in una più prosaica e provinciale Palermo. Il tempio del sapere, l’ateneo panormita, è scosso da uno scandalo siculo-bosniaco. Un tale prof. Totò Messina, molto simile per arti al Totò Truffa del principe De Curtis, ha convinto i docenti universitari palermitani ad insegnare nel suo fantasmagorico dipartimento Jean Monnet, intestato furbamente ad uno dei fondatori dell’Europa odierna. Non solo insegnavano nella sua università telematica, di cui era immaginifico, più che magnifico, rettore, ma ne facevano gli agenti di commercio, prendendo, pare dall’inchiesta, percentuali per gli studenti iscritti che venivano spremuti -parliamo di molto soldi – come i limoni della Conca d’oro e poi “scafazzati” da titoli di laurea fasulli. Anche le istituzioni si piegavano ad accreditare l’ateneo di Goradze, in Bosnia Erzegovina, con eventi convegni, convenzioni, tutte idonee a creare le condizioni di credibilità della truffa alle famiglie dei ragazzi. Ovviamente il prof. Messina, già indagato, dopo l’inchiesta giornalistica dalla procura palermitana sarà l’ideale capro espiatorio, avendo avuto già problemi su truffe alla formazione regionale. Ma è ipotizzabile che una persona assolutamente chiaccherata, e nota alle cronache, abbia avuto questa capacità pervasiva nelle istituzioni del sapere e della politica palermitana? 

Ovviamente c’è una regia molto più autorevole e potente dietro a questa truffa di futuro. Se si vedono i nomi già usciti sui giornali c’è un fil rouge che li lega, tra amicizie, parentele, collaborazioni accademiche e professionali, domiciliazioni. Forse se l’ipotesi accusatoria trova riscontro il fantomatico rettore Messina verrà imputato, ma questo restituirà gli anni persi, in molti casi anche incautamente, a studenti e famiglie? 

Ma quello che è assolutamente assordante è il silenzio degli insegnanti, dei docenti, dei ricercatori, degli studenti. È questa l’università degli studi di Palermo, è questa la città delle truffe e delle apparenti rispettabilità? Si è fatto del sapere, ed anche della salute, visto che i corsi erano in professioni sanitarie, un mercimonio atroce, degradando tutto ad un suk da venditori di tappeti falsi. Non è possibile che Palermo sia questa. Ma se non si leva una voce di indignazione, lo è.

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