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Valanga sulle alpi, l’agonia degli scialpinisti morti: sfiniti dal gelo, hanno cercato di salvarsi fino all’ultimo

Pubblicato: 11/03/2024 08:09

In una svolta tragica che ha scosso la comunità alpinistica e non solo: cinque dei sei scialpinisti dispersi da domenica sulle Alpi svizzere sono stati ritrovati senza vita. La notizia, confermata dalla polizia cantonale del Vallese, ha gettato una luce cupa sulle speranze di ritrovare il gruppo sano e salvo. Le operazioni di ricerca, ostacolate dalle avverse condizioni meteorologiche, hanno visto l’impiego di una squadra di soccorritori che, nonostante le sfide, è riuscita a localizzare i corpi di cinque delle sei persone scomparse.

Uccisi dalla valanga ma dal freddo, la famiglia distrutta dall’ipotermia

Avevano tra i 21 ed i 58 anni: erano 3 giovani fratelli, uno zio ed un cugino e con loro c’era anche una giovane amica di Friburgo. Erano sulla Tête Blanche per fare un’escursione e prepararsi alla Patrouille des Glaciers, una gara scialpinistica di frequenza biennale per via del livello di preparazione necessario. Erano tutti degli atleti, conoscevano il contesto montano e sapevano gestire le situazioni di difficoltà, ma nulla hanno potuto contro ciò che si sono trovati a fronteggiare: oltre alla valanga il dramma è stato causato dalla bufera nella quale si sono ritrovati. Nonostante uno di loro sia riuscito a chiamare i soccorsi, pare che i 5 ritrovati siano morti per ipotermia. Molti di loro avevano scavato anche una buca nella neve per trovare riparo, ma non è servito a salvarli.

Il comunicato della polizia non entra nei dettagli su come i soccorritori siano riusciti a fare questa scoperta né fornisce informazioni sull’identità delle vittime, lasciando una comunità in attesa di risposte. La tragedia solleva nuovamente questioni sulla sicurezza degli sport invernali estremi, compreso lo scialpinismo, che attrae ogni anno avventurieri nelle montagne svizzere in cerca di emozioni forti e panorami mozzafiato. Il destino del sesto membro del gruppo rimane incerto, con le operazioni di ricerca che continuano nella speranza di trovarlo vivo. La polizia cantonale del Vallese e i soccorritori si stanno adoperando senza sosta, combattendo contro il tempo e le condizioni meteorologiche per portare a termine le ricerche.La comunità locale e quella alpinistica internazionale sono in attesa di ulteriori aggiornamenti, mentre tengono nel cuore la speranza per il sesto disperso. Questo evento sottolinea i pericoli e le incognite legate alla pratica dello scialpinismo, ricordando a tutti l’importanza della preparazione, della cautela e del rispetto per la potente natura delle Alpi.

La tragedia ha toccato profondamente famiglie, amici e conoscenti delle vittime, che ora si trovano a dover affrontare la perdita dei loro cari. Le comunità colpite da questa tragedia si stringono in un abbraccio di solidarietà, mentre si cerca di dare un senso a questo doloroso evento.Il Vallese, con le sue vette imponenti e i suoi paesaggi invernali, continua a essere un luogo di incredibile bellezza e di grandi sfide. Questo incidente serve da triste promemoria dei rischi associati all’esplorazione di questi ambienti estremi. Nel frattempo, tutti attendono con ansia novità sulle operazioni di ricerca, sperando in un esito positivo per il sesto membro del gruppo.

Ultimo Aggiornamento: 11/03/2024 14:43