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Il caso Striano e l’Italia dei dossier

Pubblicato: 12/03/2024 15:47

Il maggiore del Noe Scafarto è stato condannato per il caso Consip, insieme al suo superiore il colonnello Sessa. Assolti Luca Lotti, Tiziano Renzi, Alfredo Romeo e gli altri imputati. La corte ha ravvisato evidentemente un reato di spionaggio e dossieraggio degli altri imputati, che ha ravvisato nell’attività di indagine del Noe un reato, invece dell’applicazione della legge. Le attività del finanziere Striano che spiava centinaia di persone, senza alcuna autorizzazione giudiziaria, ricalcano quindi un cliché che va avanti da tempo, forse decenni. Sul caso Consip di fatto saltò il governo Renzi, fu un colpo mortale alla credibilità del politico che rivestiva la carica di Presidente del Consiglio, e da allora fu tutto un albero in terra accetta, accetta. In Italia un appartenente agli organismi di sicurezza può fare cadere un governo, senza che i superiori intervengano, o forse lo fanno in maniera riservata. Perché non è possibile che ufficiali inferiori possano gestire un livello di influenza del genere sui vertici delle istituzioni italiane senza che ci siano procedure controlli o, molto più probabilmente, mandanti. Dietro gli innumerevoli casi di chiaro attacco al corpo politico per via degli apparati c’è un metodo, un sistema di relazioni e coperture in cui incappano, o ci sguazzano, alcune parti della magistratura e dei media. Alcuni sono ciechi esecutori, altri sono complici, altri gli ideatori. È la Repubblica dello sputtanamento, che prima o poi tocca a tutti, un gioco dei quattro cantoni in cui quello al centro, il presidente di turno, è quello messo in mezzo e si può trovare con il cerino in mano, se non firma le nomine giuste, che vanno firmate, se si sente autonomo e comincia a fare di testa propria. Certo Renzi li ha provocati, gli apparati, il sistema, il Deep State. Come fare fare a Carrai la Super Intelligence, la banca dati delle banche dati, il supervisore informatico delle informazioni riservate di tutti gli apparati di sicurezza, praticamente la Spectre.

Dopo qualche settimana dall’annuncio di palazzo Chigi sulla nuova  struttura informativa di supervisione e sicurezza delle informazioni, un maggiore del Noe rovistando in un bidone trovò miracolosamente dei tabulati che fecero scoppiare il caso Consip. E la Storia cambiò, il referendum fu perso, il Presidente del Consiglio si dimise. Con Striano nel mirino c’era Crosetto, il ministro della Difesa, ruolo delicato nel quadro atlantico in guerra. Gli spio i sono all’opera, cosa cercavano, cosa volevano fare?

Facciamo commissioni d’inchiesta, tra poco, pure sul prezzo dei pannolini, e su questa continuativa lesione della democrazia invece freniamo? La Prima Repubblica ebbe il coraggio con Tina Anselmi di mettere sotto inchiesta la P2, che non erano proprio dei boy scout, erano potenti, molto, influenti, moltissimo. Oggi la politica italiana ce la fa a liberarsi dagli spioni o continuerà a non avere coraggio ?

Ultimo Aggiornamento: 12/03/2024 15:54