Gioco d’azzardo online, piaga sociale con ricadute pesantissime in termini di salute e sicurezza per la collettività. E’ in discussione in Parlamento il riordino del settore e già irrompe sull’argomento un aspetto controverso: il governo punta a fare cassa con l’azzardo, per trovare i milioni di euro necessari a finanziare l’annunciato taglio dell’Irpef.
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Basta un dato a far comprendere su quale materia si sta intervenendo. Lo Stato nel 2023 dai giochi d’azzardo – così detti legali – ha incassato circa 12 milioni di euro. Una montagna di denaro che arriva da un’attività lessicalmente gioiosa: slot machine e gratta e vinci si presentano come un “gioco”, come quello dei bambini. Ma un gioco, osservano in molti, può dare dipendenze così gravi? Il sospetto, ma nemmeno tanto, è che lo Stato le tratti come “danni collaterali”, ignorando ricadute sociali, sanitarie e di sicurezza. Perché lo Stato ci guadagna tanti soldi, ma poi deve affrontare (e pagarne) i costi sociali.
Il governo ha deciso di rivedere il sistema dei giochi pubblici con l’obiettivo di modernizzare il comparto e aumentare “il valore delle concessioni da assegnare portandole ai corretti livelli di mercato”. In Consiglio dei ministri ieri l’altro è arrivato il decreto sui riordino, dopo le modiche apportate nel passaggio – contestato dalle opposizioni – nelle commissioni di Camera e Senato. Quali le principali novità? Intanto lo Stato aumenterà i soldi richiesti ai concessionari di giochi online, che per operare in Italia dovranno pagare tre canoni: un canone una tantum che passa dai 250mila euro attuali a 7 milioni; il raddoppio del canone annuale dei ricavi netti di ogni concessionario, fino al 3%; un’ulteriore tassa annuale pari allo 0,2% dei ricavi netti dei concessionari, da destinare a campagne informative e di comunicazione per il contrasto alla ludopatia.
Non basta. Il riordino prevede anche il rinnovo della gara per il Lotto, che scadrà a novembre 2025; rinnovo per il quale si passerà da una base d’asta di 700 milioni a 1 miliardo di euro. Dei circa 12 miliardi incassati l’anno scorso dallo Stato, poco più di un miliardo è arrivato dal Lotto, con la nuova gara che lascia intravedere ombre sinistre: c’è chi parla, visionando l’ultima bozza di decreto circolata, di uno Stato che garantirà all’assegnatario un aggio del 6% annuo (60 milioni, secondo gli ultimi incassi), con una durata di 9 anni. Una quota dei fondi ricavati dall’erario finirebbe poi nelle casse delle Regioni.
«Si interviene sui giochi mettendo ordine al settore. Il decreto sul tema è stato approvato in via definitiva – ha rimarcato il viceministro dell’Economia e finanze, Maurizio Leo – e rimane fermo il canone di 7 milioni di euro per i concessionari dei giochi a distanza, mentre sono state inserite disposizioni per le gare del Lotto con scadenza a novembre 2025 e del Gratta e vinci nel settembre 2028». Lo stesso decreto mette fine all’utilizzo del contante per i giochi online: chi vorrà ricaricare più di 100 euro cash, dovrà utilizzare strumenti elettronici di pagamento tracciabili e sicuri. Una misura «importante nella lotta al riciclaggio di denaro», la definiscono dal di governo.
Ma in realtà sono in molti a ritenere che sul gioco d’azzardo il calcolo del governo di destra-centro sia soprattutto un altro: servirà a rimpinguare le casse dello Stato e a trovare i fondi necessari per il taglio delle tasse nel 2025 (servono 15 miliardi). Come rilevato da Paolo Ciani, segretario di Demos (Democrazia solidale) e vicecapogruppo Pd alla Camera, “l’azzardo in dieci anni è stato derubricato da problema sociale, sanitario e criminale a mera questione economico-finanziaria. La prova? La riforma del gioco online è stata esaminata solo dalle commissioni economiche, non anche da quelle per gli Affari sociali, la Salute, la Giustizia. Prova del distacco della politica dalla vita reale”.
Per Ciani, intervistato su Avvenire da Luca Liverani, la norma sul riordino del gioco on-line ora alla Camera “è stata incardinata solo nelle commissioni Finanze e bilancio. Ma all’interno contiene due articoli, uno sulle misure di tutela per la protezione del giocatore e l’altra per la salute del giocatore. Cioè si riconosce un problema, ma non lo si discute”. Come non rilevare il “deficit di attenzione” su un problema drammatico per la società? L’onorevole Ciani ritiene che “l’azzardo è inevitabilmente legato alla salute pubblica e alla sicurezza ed è strettamente connesso all’usura, gestita dalla criminalità che lucra sul gioco illegale. Ogni volta che in Parlamento ci sono audizioni di forze dell’ordine o della Dia, si sottolinea quanto il tema incida sugli affari del crimine organizzato”.