
Il ventenne Patrick Guarnieri è morto in circostanze tragiche il giorno del suo compleanno, il 13 marzo, all’interno di una cella del carcere di Castrogno. Secondo i risultati preliminari dell’autopsia, condotta dall’anatomopatologo Giuseppe Sciarra su incarico della procura di Teramo, la causa della morte è stata asfissia. L’esame ha visto la partecipazione di Gabriele Paolini, consulente della famiglia Guarnieri, che ora attende i risultati delle analisi istologiche e tossicologiche per avere un quadro più completo sulle circostanze del decesso. Questi ulteriori risultati saranno disponibili in 30 giorni.
Sul corpo del giovane non sono stati trovati segni di violenza, come lividi, lesioni o fratture. Tuttavia, durante l’autopsia sono state rilevate ecchimosi sul collo, sollevando dubbi e interrogativi sulla reale dinamica degli eventi, e allontanando temporaneamente l’ipotesi del suicidio. Le indagini, guidate dalla pm Monia Di Marco, stanno procedendo con il sequestro di materiali cruciali, tra cui i video della sorveglianza interna del carcere, i verbali dei controlli e la cartella clinica di Guarnieri.
Patrick Guarnieri, appartenente all’etnia rom, era stato recentemente incarcerato per l’aggravamento di una misura cautelare legata a violazioni dell’obbligo di dimora, in relazione a presunti furti commessi in diverse città italiane. La sua famiglia ha espresso sin dall’inizio dubbi sulla tesi del suicidio, sostenendo che le condizioni di salute del ragazzo, affetto da problemi di udito e difficoltà cognitive, non sarebbero state compatibili con un gesto estremo. Inoltre, vi sarebbero state segnalazioni di una lite e di urla nella notte della morte, aggiungendo ulteriori ombre su questa già dolorosa vicenda.
Il giovane aveva mostrato segni di disturbo poco prima del suo trasferimento in carcere, dopo che i carabinieri lo avevano prelevato dalla sua abitazione. Sottoposto a osservazione al pronto soccorso dell’ospedale Mazzini di Teramo, era stato dimesso senza prescrizioni farmacologiche. La notizia della sua morte ha profondamente colpito la madre, anch’essa detenuta nello stesso carcere, che è stata successivamente ricoverata in ospedale a causa di un malore.
I funerali di Patrick Guarnieri si sono svolti oggi, alle 16, presso la chiesa Madre di Mosciano Sant’Angelo, segnando un momento di profondo cordoglio per la comunità e lasciando aperte molte domande sulla sua tragica fine.