In una giornata di sentimenti contrastanti per l’Italtennis, Jannik Sinner ha subito una sconfitta in semifinale nel torneo di California, mentre Matteo Berrettini ha raggiunto la finale al torneo Challenger di Phoenix, segnando il suo ritorno in campo dopo un’interruzione di sette mesi.
La sfida degli Indian Wells ha visto il giovane altoatesino di 22 anni, Sinner, confrontarsi con Carlos Alcaraz in una partita non solo per l’accesso alla finale ma anche per una questione di classifica. Sinner mirava a superare lo spagnolo, occupando così il secondo posto nella classifica Amp. Tuttavia, la semifinale è stata caratterizzata da un inizio travagliato, interrotta dopo soli 17 minuti di gioco a causa della pioggia e ripresa dopo un’attesa di tre ore. Nonostante una vittoria schiacciante nel primo set per 6-1 a favore di Sinner, lo slancio si è invertito nei set successivi, con Alcaraz che ha ribaltato il risultato vincendo con il punteggio di 6-2, 6-3.
Il 20enne di Murcia, Alcaraz, si prepara ora ad affrontare Medvedev nella finale, dopo aver interrotto la striscia vincente di Sinner che durava da 19 partite, segnando così la sua prima sconfitta del 2024. Nonostante il disappunto, Sinner ha mantenuto un atteggiamento positivo, sottolineando l’importanza di rimanere concentrati per il prossimo torneo a Miami. Ha ammesso di essere stato troppo prevedibile durante la partita, riconoscendo questo come il principale fattore della sua sconfitta e considerandolo una lezione importante per il futuro.
Da parte sua, Matteo Berrettini ha portato una nota positiva per l’Italtennis, avanzando alla finale di Phoenix dopo un periodo di assenza dal campo durato sette mesi. Questo ritorno è un segnale incoraggiante e rappresenta un importante passo avanti nella sua carriera.
In conclusione, la giornata ha lasciato l’Italtennis con sentimenti misti: la delusione per la sconfitta di Sinner si mescola con l’ottimismo per il ritorno di Berrettini, segnando un momento di transizione e di speranza per il futuro del tennis italiano.