Matteo Salvini ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo l’esito delle recenti elezioni presidenziali in Russia, in cui Vladimir Putin ha ottenuto una vittoria schiacciante con l’87,29% dei voti. “In Russia hanno votato, ne prendiamo atto, quando un popolo vota ha sempre ragione”, ha affermato Salvini durante un evento a Milano organizzato dal gruppo Doppelmayr, sottolineando il suo rispetto per la scelta dei cittadini russi.
Salvini: “Le elezioni fanno sempre bene, io quando perdo…”
Salvini ha inoltre riflettuto sull’importanza delle elezioni in generale, aggiungendo che “Le elezioni fanno sempre bene, sia quando uno le vince sia quando uno le perde; io quando le perdo cerco di capire dove ho sbagliato e come fare meglio la prossima volta”. Ha espresso la speranza che il 2024 possa essere l’anno della pace, facendo riferimento al contesto globale attuale e alle tensioni in corso.
Tuttavia, Salvini ha espresso preoccupazione riguardo le affermazioni di alcuni leader europei sul tema della guerra, citando specificamente il presidente francese Emmanuel Macron: “Mi preoccupa che qualche leader europeo parli come se fosse naturale di esercito, di guerre di militari, da mandare a combattere perché la terza guerra mondiale è l’ultima cosa che voglio lasciare in eredità ai miei figli, mi riferisco evidentemente a Macron”. Le sue parole riflettono una chiara posizione contro la possibilità di un conflitto su vasta scala, ponendo l’accento sulla necessità di perseguire la pace.
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Il ministro degli esteri ha fatto sentire la sua voce, andando contro alla posizione salviniana: “La politica estera la fa il ministro degli Esteri. Quindi le posizioni in politica estera sono quelle del ministro degli Esteri. Sulle elezioni ho espresso la mia posizione ieri sera, sono il ministro degli Esteri e non ho nulla da aggiungere. Queste elezioni sono state caratterizzate da pressioni forti, anche violente. Navalny è stato escluso da queste elezioni con un omicidio, abbiamo visto le immagini dei soldati nelle urne, non mi sembra che sia un’elezione che rispetta i criteri che rispettiamo noi”.
