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Carlo Mattia muore a soli 3 giorni, archiviate le indagini. Nessuna responsabilità della madre e degli infermieri

Pubblicato: 22/03/2024 14:44

Archiviate le due indagini parallele per la morte di Carlo Mattia, neonato di 3 giorni trovato senza vita in ostetricia l’8 gennaio 2023. Nessun responsabile, dunque, secondo la procura di Roma e le indagini dell’Asl Roma 2. I fatti avvenuti al reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale “Pertini” di Roma sono da ascriversi a un caso di “morte in culla”. La madre di Carlo Mattia aveva chiesto giustizia perché lamentava scarsa assistenza, ma in un secondo momento è finita alla gogna mediatica per non essere stata vigile.
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Un caso di morte in culla

Quello del neonato è stato un caso di “morte in culla”. Questa la conclusione a cui sono arrivate due indagini parallele, una della Procura e una della Asl2 di Roma, e che hanno portato alla richiesta di archiviazione: non c’è un responsabile.

Le due indagini hanno esaminato le circostanze che hanno portato al decesso del bambino. Secondo la relazione della procura, non ci sono stati errori o mancanze da parte dei medici che avrebbero potuto prevenire la morte del lattante.

Il protocollo ospedaliero prevede uno stretto monitoraggio delle neomamme. Controlli programmati almeno ogni due ore, per esempio. L’analisi delle attività del fatale 8 gennaio 2023 hanno confermato che le verifiche sono state effettuate regolarmente, smentendo eventuali negligenze. Una conclusione analoga è stata raggiunta dall’indagine interna dell’Asl, mirata a valutare l’aderenza alle best practice e l’appropriatezza delle procedure adottate dal personale.

La morte del neonato e la denuncia


La donna, che oggi ha 31 anni, aveva denunciato di non aver ricevuto adeguata assistenza: “Mio figlio stava bene, poi non c’era più. Chiedevo aiuto, mi hanno ignorata”. Le indagini hanno escluso responsabilità da parte dei sanitari. La mamma di Carlo Mattia, che non è stata ritenuta responsabile in alcun modo, ha avuto un altro bambino una settimana fa, in un altro ospedale.