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L’Università del Suca e le lauree “per capriccio”: il crollo dell’università palermitana

Pubblicato: 28/03/2024 14:25

Sembra che Palermo, ma forse non solo lei, abbia battuto Napoli per fantasia della truffa. Si scoprono altre università farlocche, per dare titoli di istruzione superiore alla Totò truffa, come Totò era il nome del fantasmagorico Rettore Messina del Dipartimento Jean Monet. Ma il caso di scuola, da studiare nelle cattedre di comunicazione che ispirerà Ciccio Bozzi, l’autore palermitano di Fiorello, è quello della UniSucampus. Già il nome dell’università, con sede estera ovviamente, che unisce la parola Campus all’item tipicamente panormita di suca è un capolavoro di lessico. Cosa puoi pretendere, tu studente inappetente, da una fantomatica università del Suca? Il nulla, la parola in oggetto è il simbolo di rifiuto da obblighi o convenzioni. A meno che non sia proprio un inno alla liberazione dalla ormai antiquata valorizzazione legale del titolo di studio. Se siamo pieni di titoli fasulli, non sappiamo nemmeno quanti sono, a che serve il valore legale del titolo? Alla domanda posta dai cronisti la segretaria di Unisucampus ha risposto che i clienti – e non studenti – sapevano benissimo che il titolo ottenuto non ha valore legale, ma non tutti vogliono iscriversi ad un ordine professionale, ma lo fanno anche per capriccio, riferisce la stessa.

La fissa per i titoli tutta italiana e il futuro che sprofonda nell’ignoranza

Ingegnere per capriccio, la laurea come un titolo nobiliare fasullo – come quello che decantava Calogero Sedara davanti un attonito Principe di Salina. Abbiamo questa mania della titolazione, del Don, del maestro elementare aumentato a professore, del geometra chiamato pomposamente Ingegnere. Il geniale inventore del campus universitario del suca sembra – anche qui tutto sembra fantasmagorico – un tale Terranella, una specie di mago Gargamella dei puffi, che di mestiere faceva il mediatore familiare. Evidentemente studiando le famiglie ha capito il dramma dell’ignoranza di tanti figli che avevano bisogno di essere titolati. Per fare che poi non si sa. Un cosa è certa in questo proliferare di fasulla istruzione online o meno. Che il futuro è l’ignoranza.