
Realizzata a cavallo degli anni Trenta, la diga di Suviana era la più alta d’Italia all’epoca, con i suoi 97 metri. La sua costruzione era stata fondamentale per poter poi costruire la centrale elettrica di Bargi, nel Bolognese, la stessa nella quale in queste ore si è verificata una tremenda esplosione dal bilancio drammatico: 3 morti accertati, con quattro dispersi e cinque feriti gravi in ospedale. La storia dell’impianto era già stata segnata in passato da alcune tragedie, tanto che in queste ore alcune testate locali non hanno esitato a parlare di “centrale maledetta”.: prima ancora di entrare in funzione, nei lavori di scavo della montagna erano morti 13 operati e si erano registrati innumerevoli infortuni, alcuni anche molto gravi.

“Quella centrale è maledetta”. Quei 13 morti nella costruzione
L’impianto di Bargi, dove è avvenuta l’esplosione, è posizionato a monte di Suviana nel comune di Camugnano ed è la centrale idroelettrica più potente dell’Emilia-Romagna con una capacità installata di 330 megawatt. La centrale di Suviana era stata costruita dalle Ferrovie dello Stato tra il 1928 e il 1932 e, come riportato dalla Stampa, era stata omaggiata con una visita ufficiale di re Vittorio Emanuele III il 9 settembre del 1933. La particolarità della centrale è che, in funzione delle esigenze, riesce a scambiare notevoli volumi d’acqua tra i due bacini che la servono: durante le ore di massima richiesta infatti l’acqua viene utilizzata per produrre energia elettrica mentre nelle ore di minimo carico, in genere di notte, ripompa l’acqua da Suviana al Brasimone.
Si tratta di un impianto telecontrollato, che non ha bisogno di personale in presenza, ma a seconda delle esigenze vengono impiegate sul posto squadre di manutentori composte solitamente da 5-10 persone. Cuore dell’impianto sono due turbine di fabbricazione “Riva Calzoni” e “De Pretto Escher Wyss“, una delle quali è esplosa provocando il terribile disastro di queste ore. Sono collocate all’ottavo piano, hanno una potenza di 165 megawatt l’una e sono in grado di pompare circa 47 metri cubi al secondo di acqua verso il lago Brasimone, che quindi è in grado di riempirsi in 6 ore con la centrale a pieno esercizio.
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